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L'Italia in cerca di futuro. Gigio "para" gli insulti e nasce il baby attacco

Le scuse social degli azzurri. E Donnarumma difende i giovani: "Attaccate noi più grandi..."

L'Italia in cerca di futuro. Gigio "para" gli insulti e nasce il baby attacco

Domani iniziano le prove di futuro, sempre che Roberto Mancini decida di continuare l'avventura da ct onorando il contratto fino al 2026. E mentre continuano i confronti all'interno del gruppo (che perde un altro pezzo, il laziale Luiz Felipe che non riuscirà a esordire nemmeno in Turchia, il settimo della truppa che lascia Coverciano), le parole post Macedonia arrivano solo via social. Dopo lo stesso Mancini e Bonucci, ieri è stato il turno di Verratti e Berardi, già rientrati alla base, e di Donnarumma. «Abbiamo dato il massimo, ma non è bastato. Ora non insultate i giovani, lasciateli tranquilli, se proprio volete farlo prendetevela con noi più "grandi"», il messaggio del centrocampista del Psg, sicuramente il migliore dei nostri a Palermo, sul suo profilo Instagram. Da dove anche l'esterno del Sassuolo, che ha sprecato la palla gol più clamorosa capitata agli azzurri al Barbera, si rivolge ai tifosi: «A mente fredda fa ancora più male. Dovevamo e potevamo dare di più perché quello che ci fa più rabbia è che non siamo questi. Non ci sono tante cose da aggiungere. Se non, scusateci per questo disincanto. Noi lavoreremo per tornare a farvi sognare»

Il portiere del Paris, che a differenza del compagno di squadra è rimasto nel quartier generale fiorentino dell'Italia e dovrebbe anche giocare in Turchia, ha invece sottolineato: «Nel calcio come nella vita bisogna guardare avanti e rimettersi in gioco. Il nostro compito è riportare la Nazionale dove merita e costruire fin da oggi, passo dopo passo, un futuro vincente». A Konya le anime del gruppo azzurro nella partita che nessuno avrebbe voluto giocare saranno il già citato Bonucci e Chiellini. Sull'altopiano dell'Anatolia Centrale a quota 1200 metri dove la temperatura durante la gara rischia di scendere sotto lo zero, particolarmente significativa sarà proprio la presenza del capitano: a Palermo si era speso per il ct e lo ha fatto anche dopo la gara con la Macedonia, in Turchia giocherà dall'inizio anche se non con il compagno e amico Leo ancora acciaccato. Una partita di rodaggio per riconsegnarlo ad Allegri in condizioni migliori vista la sfida con l'Inter di domenica decisiva per l'ingresso in Champions. Una presenza «politica» dopo la disfatta di giovedì.

Mancini ha già di fatto in mente l'undici che schiererà domani sera per la scomoda amichevole che conta solo per i diritti tv e il ranking Fifa: cambieranno tutti i titolari, considerando le rilevanti partenze anticipate dal ritiro e davanti toccherà quasi certamente a Zaniolo, Raspadori e Scamacca, 67 anni in tre, il futuro dell'attacco azzurro probabilmente già dal 1° giugno quando l'Italia tornerà in campo dopo la fine del campionato, affrontando l'Argentina nella storica sfida tra i campioni d'Europa e del Sudamerica.

Che ci sia o meno Mancini sulla panchina lo sapremo solo nelle prossime settimane, al momento sembra da escludere infatti che la riflessione del ct jesino si interrompa dopo la gara con la Turchia. Fermo restando che un'altra sconfitta potrebbe avere altri strascichi ingloriosi.

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