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Mancini comanda tutto il calcio azzurro

Ora è ufficiale, Mancini sarà sarà il coordinatore delle Nazionali, dalla maggiore all'under 20. Bollini il suo vice (con Barzagli)

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C'è un comandante supremo che governa su Coverciano e sul calcio azzurro. È Roberto Mancini, ct campione d'Europa in carica e allo stesso tempo guida tecnica della Nazionale che ha mancato la qualificazione al mondiale del Qatar (seconda consecutiva dopo l'apocalisse di Ventura). A lui è stato consegnato lo scettro del coordinamento dell'attività dalla Nazionale maggiore fino all'under 20 passando per l'under 21, i pilastri del club Italia. Nella pratica oltre ad avere l'ultima parola in tema di convocazioni l'incarico produrrà la scelta di adottare gli stessi stili e identici sistemi di gioco.

Non è una novità. Accadde con Arrigo Sacchi durante la presidenza di Matarrese con effetti, a dire il vero, non proprio esaltanti. Perché poi quello che conta alla fine è la conduzione quotidiana di allenamenti ed esercitazioni, il dialogo con i calciatori. In questo modo Mancini ha ritoccato anche la composizione degli staff tecnici con cui dialogare tutti i giorni e non solo in occasione dell'attività delle diverse selezioni.

Un paio di esempi su tutti: al posto di Evani, suo vice fino a giugno scorso, è salito dall'under 21 Bollini, già frequentato ai tempi della Lazio, e con quest'ultimo l'ex campione del mondo 2006 Andrea Barzagli, persona esemplare. Attilio Lombardo, ex sodale ai tempi di Samp e Lazio, è diventato responsabile dell'under 20 (Carmine Nunziata, finalista proprio con la 20 è passato all'Under 21). Vedremo col tempo se questo rimpasto sarà scandito da una migliore sinergia tra le diverse nazionali e da risultati confortanti.

Di sicuro si può aggiungere che al doppio ruolo di Mancini - mentre quello di Viscidi, responsabile del settore giovanile, viene dimezzato - seguiranno responsabilità doppie. È evidente che la valorizzazione dei giovani calciatori italiani passerà anche attraverso l'utilizzo in campionato da parte dei tecnici di serie A. E qui i riscontri numerici emersi dal reportcalcio pubblicato da Gravina contengono cifre allarmanti.

Pensate soltanto a due di queste: tra i 31 top division la serie A è decima nella graduatoria per l'utilizzo di giovani (26,36% l'età media) mentre è terza per il tesseramento di stranieri (61,7%) e infine è all'ultimo posto per il debutto di esponenti del settore giovanile (8,4%).

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