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Milan, poker da sogno. Per stare in Champions ora basta un pareggio

I rossoneri travolgono la Dinamo Zagabria e non sbagliano la notte più delicata di coppa

Milan, poker da sogno. Per stare in Champions ora basta un pareggio

Nello snodo più delicato della sua missione Champions, il Milan delle sorprese ripetute e suggestive raggiunge il secondo successo del girone, sempre al cospetto dello stesso rivale, questa volta nella bolgia dello stadio di Zagabria e si rimette in corsa per la qualificazione agli ottavi. Deve completare l'impresa all'ultimo turno con il Salisburgo a San Siro: classifica alla mano, può risultare utile anche un pareggio. La prova è di quelle da incorniciare. Gabbia, su punizione, apre la serata di grande dominio, tecnico e fisico, la completa e la rende più rotonda quella pantera di Leao che per un tempo sonnecchia e nella ripresa si scatena piazzando la stilettata del 2 a 0 e provocando anche l'autorete del 4 a 0. L'unica insufficienza finisce sulle spalle, fragili, di CDK sostituito dopo 50 minuti più o meno perché ammonito e perché sul 2 a 0 Pioli pensa, giustamente, che sia più utile Krunic.

Il Milan fa ingresso nella bolgia di Zagabria sospinto dal successo del Chelsea in Austria che consente ai Blues di qualificarsi (10 punti) con un turno d'anticipo e consente di raggiungere lo stesso traguardo raggranellando 4 punti in due turni. Stefano Pioli non si lascia certo condizionare nello schieramento perché le scelte sono di 24 ore prima e ripropongono il sistema di gioco più collaudato (4-2-3-1) oltre che CDK nel suo ruolo dal quale non riesce a cavare qualcosa di utile ai suoi. Invece è sui calci piazzati, non certo la specialità della casa, che i rossoneri mettono pressione alla Dinamo. Dapprima, su calcio d'angolo, Kjaer con un sinistro in mischia trova un oppositore pronto a deviare sulla linea di porta, più tardi su una punizione disegnata con traiettoria arcuata da Tonali, Gabbia in tuffo trova il suo primo gol della stagione e in Champions.

Se Rebic si sacrifica sul binario di destra, la posizione occupata da De Ketelaere costringe la panchina milanista a suggerire qualche correzione opportuna. Ha bisogno della bussola il belga, guardandosi spesso in giro alla ricerca di orientamento. Appena prende il giallo e il Milan passa davanti 2 a 0, la sostituzione con Krunic è un passaggio decisivo per Pioli. Anche Leao, a dire il vero, nel primo tempo sembra in una di quelle serate svogliate ma il portoghese è fatto così. Quando lo vorresti strangolare, tira fuori un numero come in apertura di ripresa: partenza da metà campo, salta uno, due birilli croati e piazza il suo destro nell'angolo. Poiché concede il bis, come i grandi direttori d'orchestra, allora è un pasticcio difensivo della Dinamo a provocare il 4 a 0 dopo il rigore di Giroud (fallo su Tonali) che mette il sigillo a una serata di grande suggestione. Perché la Dinamo, reduce da una striscia di successi domestici sia in Champions (col Chelsea) che in campionato, va incontro a una sconfitta molto pesante.

La bolgia del Maksimir risulta ammutolita: non prevista la goleada subita dopo una striscia di risultati.

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