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Milik manda in finale una brutta Juve

Una doppietta di Castellanos spaventa i bianconeri: Allegri si salva in extremis con il tridente

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Il rischio di una seconda stagione di fila senza titoli per la Juventus svanisce con l'ingresso di Milik. Il polacco impiega poco meno di due minuti per la zampata sotto porta che gela l'Olimpico e cancella l'orgogliosa rimonta della Lazio, regalando ai bianconeri la 22ª finale di Coppa Italia. Allegri, alla senmpre più probabile fine del suo ciclo juventino, salva la qualificazione con i cambi e ora tornerà su questo campo il 15 maggio per sfidare una tra Atalanta e Fiorentina. Ma la notte romana era stata ancora piena di pecche e imprecisioni, come ha confermato a lungo lo sguardo torvo del tecnico in panchina. Una Juve stralunata con Vlahovic e Chiesa, decisivi all'andata all'Allianz Stadium, sotto tono, ma in generale senza capo nè coda per lunghi tratti della sfida. Così le giocate di Luis Alberto, la forza di Guendouzi e soprattutto i gol di Castellanos (due come a Frosinone in campionato 38 giorni fa) hanno fatto sognare la Lazio. La squadra di Tudor gioca meglio ma viene beffata sui titoli di coda. A un passo dai supplementari la Juve ritrova se stessa e un briciolo di dignità, più volte persa con prove deludenti in questa stagione. È il quarto gol stagionale nel torneo per MIlik che sostituisce Vlahovic e colpisce nell'unica palla che gli capita.

Allegri schiera Alex Sandro, bersaglio dei tifosi bianconeri, invece di Rugani per sostituire lo squalificato Gatti. Sarà proprio il difensore brasiliano a farsi sorprendere sul corner di Luis Alberto, lasciando spazio alla zuccata vincente di Castellanos. L'argentino trova così il quinto gol stagionale, il primo in Coppa Italia, competizione nella quale era fermo all'assist per Zaccagni nel derby dei quarti con la Roma.

La Juve sbaglia l'approccio della gara come aveva fatto a Cagliari: lenta, distratta e imprecisa, non chiude bene sul palleggio insistito della Lazio. Ma lo schiaffone ricevuto dopo 12 minuti ha il potere di risvegliare la truppa di Allegri che alza il baricentro del gioco, ma soprattutto appare più attenta e fa girare meglio il pallone. L'occasione di Vlahovic sotto porta (bella giocata di Rabiot e cross di Chiesa, Gila smorza il tiro del serbo con Mandas che respinge d'istinto) è l'unica del primo tempo per i bianconeri. In realtà va più vicino la Lazio al 2-0 con Castellanos che ringrazia Danilo per il regalo ricevuto ma viene ipnotizzato da Perin in uscita. Allegri esce dal campo furioso per le troppe disattenzioni e nel secondo tempo le cose non migliorano.

La Lazio cala di intensità mentre con i cambi il tecnico juventino trova quel gol che non evita la sconfitta ma l'onta di un'eliminazione a un passo dall'ultimo atto.

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