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Olimpiadi, che brivido: Milano-Cortina scivola fuori dalla pista italiana

Le competizioni di bob, skeleton e slittino dei Giochi 2026 si terranno all'estero: Svizzera in pole sull'Austria

Olimpiadi, che brivido: Milano-Cortina scivola fuori dalla pista italiana

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Milano Cortina va fuori pista.

Ieri il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha annunciato che le competizioni di bob, skeleton e slittino dei Giochi Olimpici invernali non si terranno in Italia nell'edizione casalinga del 2026 bensì all'estero, probabilmente in Austria o in Svizzera.

Il piano originale era quello di ricostruire la storica pista di Cortina, ma è andata a vuoto l'asta per la realizzazione dello Sliding Center della località ampezzana.

La decisione è stata accolta positivamente dalla 141esima Sessione del CIO a Mumbai, come «scelta di responsabilità» per i costi elevati (110 mln circa) e i tempi ristretti, per non parlare delle ricadute ambientali del progetto.

D'altronde, ancora oggi si paga l'amara esperienza della pista di Cesana chiusa dopo pochi anni per via di spese insostenibili.

E allora, forse meglio emigrare all'estero che spendere milioni per un'altra cattedrale nel deserto.

La pensa così il ministro delle Imprese e del Mady in Italy, Adolfo Urso: «Dobbiamo stare molto attenti alle risorse pubbliche, impiegarle meglio e nei tempi prestabiliti».

Mauro Berruto, deputato del PD, ha accolto «con gioia lo stop della pista a Cortina, è stato evitato uno scempio economico e ambientale».

Il presidente Confindustria veneto, Enrico Carraro, l'ha definita la «sconfitta del sistema Paese».

C'è chi grida alla figuraccia internazionale. Non era infatti mai accaduto in 102 anni di storia dei Giochi invernali che una gara olimpica si svolgesse fuori dai confini del Paese ospitante.

L'unico precedente risale all'Olimpiade estiva di Melbourne 1956, ma per «motivi sanitari»: le gare di equitazione furono spostate in Svezia a causa delle leggi australiane sulla quarantena.

A livello sportivo, peraltro, questo è il secondo progetto di Milano-Cortina 2026 che «salta» dopo il tetto della pista di pattinaggio pista lunga di Baselga di Pinè (gare dirottate alle Fiera di Rho).

«La notizia dello spostamento all'estero delle gare di bob, skeleton e slittino ci lascia sgomenti», ha dichiarato il Presidente della FISI, Flavio Roda, che giorni fa aveva rivelato di aver scritto una lettera al governatore del Veneto Luca Zaia per sollecitare la ricostruzione dell'impianto di Cortina.

«Se sarà confermata questa decisione - commenta Zaia - il Veneto chiederà altre gare».

Difatti, con lo spostamento delle tre discipline da Cortina all'estero, la città che ospitò i Giochi della neve del '56 si ritrova soltanto lo sci alpino femminile e il curling, ridimensionata nel villaggio, e senza le discipline del budello del ghiaccio.

Per il Ministro dello Sport Andrea Abodi, «quella del Governo è stata una presa di posizione logica e responsabile, comunicando l'indisponibilità di ulteriori risorse finanziarie pubbliche (60 milioni di euro, ndr) per realizzare l'opera. Il Governo farà ulteriori valutazioni di carattere tecnico sulla base dei dati oggettivi».

Il presidente del CONI Malagò ribadisce: «Non si può più sbagliare.

Una decisione come questa avrà un impatto sull'operatività e di conseguenza sul budget del comitato organizzatore».

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