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Il presidente del Vado manda l'arbitro a quel paese. Però lo fa usando l'altoparlante dello stadio

Va bene, non sono cose che si fanno. Ma se poi qualcuno le fa, impossibile non riderci su

Il presidente del Vado manda l'arbitro a quel paese. Però lo fa usando l'altoparlante dello stadio

Va bene, non sono cose che si fanno. Ma se poi qualcuno le fa, impossibile non riderci su.

L'impresa di Franco Tarabotto - presidente-magnate del Vado (Savona), club calcistico di serie D - sembra uscita infatti più dal campionato comico di Zelig che dall'interregionale ligure.

Il match, domenica scorsa, era di quelli che «contano» (sugli spalti si contavano infatti ben 56 spettatori): da una parte i celebri padroni di casa del Vado di patron Tarabotto, dall'altra gli altrettanto famosi ospiti del Ligorna (Genova). Roba per palati (e tacchetti) fini con una degna cornice: il suggestivo stadio «Chittolina» di Vado.La partita è «maschia»; poi diventa «maschiaccia»; infine si trasforma in «cattiva». Conseguenza della degenerazione: tre espulsioni ai danni dei rossoblu del Vado che restano in 8. Ed è qui che è entrato in scena il vulcanico Tarabotto che ha cominciato a eruttare insulti contro l'arbitro, usando l'altoparlante dello stadio (quello che, di solito, viene adoperato per annunciare le formazioni o per calmare le tifoserie indisciplinate). Peccato che il presidente Tarabotto sia un tipo creativo, tanto da optare per una funzione alternativa dell'altoparlante: cioè far sentire a tutti, e nella maniera più stentorea possibile, ciò che lui pensava dell'arbitro dal disinvolto cartellino rosso.

Ma torniamo alla gara Vado-Ligorna, un derby «sentito» (non a caso finora una storia così non l'aveva sentita nessuno). Per la cronaca il messaggio coram populo è arrivato sul 4 a 2 per gli ospiti e mentre a Tarabotto stava venendo un coccolone per la rabbia.

Ieri il giudice sportivo, senza pietà, lo ha pure multato di mille euro. La motivazione: «aver diffuso attraverso l'altoparlante dello stadio espressioni ingiuriosa all'indirizzo dell'arbitro». Ma il presidente non è pentito, anzi avrebbe deciso di spendere qualche soldo per migliorare l'audio dell'altoparlante dello stadio, al momento, fastidiosamente gracchiante.

Ad esempio, quando il presidente ha lanciato urbi et orbi il suo anatema antiarbitrale, la parola - c...uto - non è stata afferrata compiutamente.

Cosa avrà mai voluto dire, con esattezza, quel simpaticone di Tarabotto? Nel dubbio, l'arbitro ne parlerà con la moglie.

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