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Il ritorno "filantropico" di Robben

In campo dopo il ritiro per aiutare il "suo" Groningen in crisi economica

Il ritorno "filantropico" di Robben

Non sono molti i campioni tornati al calcio professionistico dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. C'è chi lo ha fatto per soldi (Cruijff, Zico), chi per aiutare un allenatore a cui era molto legato (Scholes con Alex Ferguson), chi per horror vacui (Landon Donovan), chi per puro divertimento (Aldair, Tommasi). Arjen Robben appartiene a una quinta categoria, quella del ritorno filantropico, ovvero fatto per aiutare il club delle proprie origini. Non che l'ex nazionale olandese giochi gratis per il Groningen, ma il ritorno di immagine ottenuto da questo piccolo club nel nord dell'Olanda rappresenta un'autentica boccata d'ossigeno nel calcio post lockdown, dove chi non campa di diritti televisivi è costretto a confrontarsi con gestioni di bilancio difficili.
Con il campionato olandese ai blocchi di partenza, domani Robben farà il suo secondo debutto con la maglia del Groningen a quasi 20 anni dal primo, avvenuto da 16enne il 3 dicembre 2000 dopo aver ricevuto un sms mentre si trovava sui banchi di scuola. Per una bizzarria del sorteggio, Robben affronterà il Psv Eindhoven, ovvero il club con il quale si è imposto a livello internazionale, preludio di una carriera da 28 trofei in bacheca. Poco prima della firma di Robben, a un anno dal ritiro, il Groningen aveva licenziato 11 collaboratori (in Olanda va ricordato - i campionati erano stati cancellati, non posticipati). Con il suo arrivo il club in un mese ha venduto più magliette di tutto l'anno precedente, gli abbonamenti sono incrementati del 25%, sono stati firmati 28 nuovi contratti di sponsorizzazione e sui social il Groningen ha fatto registrare la più alta percentuale di incremento di followers in Europa. I dati ovviamente vanno contestualizzati alla dimensione di provincia di un club dal budget complessivo di 18 milioni di euro, dove l'indotto di 1.5 milioni stimato dall'effetto Robben rappresenta oro colato.
L'uomo di vetro: già a 24 anni Robben era stato etichettato così. Oggi ne ha 36 e a volte si regge in piedi a fatica, tanto da aver già saltato diversi allenamenti. Ma la settimana scorsa in amichevole contro l'Arminia Bielefeld è tornato al gol a 18 anni dal suo ultimo in maglia bianco-verdi, e nello stadio (l'Euroborg di Groningen) che nel 2006 lui stesso aveva inaugurato.

Ora più che mai, ogni club di provincia avrebbe bisogno di suo Arjen Robben.

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