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River-Boca si giocherà all'estero ma gli xeneises vogliono lo 0-3

Non c'è pace in Argentina. Dopo gli scontri che hanno portato al rinvio del Superclásico tra River Plate e Boca Juniors, la finale di Coppa Libertadores ha assunto i contorni di un braccio di ferro. Nella mattinata di ieri in Paraguay si sono incontrati il presidente della Conmebol, la Confederazione sudamericana, Alejandro Dominguez, e i presidenti dei due club. La Conmebol, infatti, ha deciso di giocare l'8 o il 9 dicembre, in orario e sede da definirsi nel più breve tempo possibile. Tra le possibili sedi anche lo stadio Defensores del Chaco ad Asuncion, in Paraguay. Ma entrambi i presidenti non hanno accettato. In particolare, Rodolfo D'Onofrio, numero uno dei Millonarios ha preteso di giocare a porte aperte al Monumental. Mentre Daniel Angelici, presidente degli Xeneizes, ha ribadito la volontà di non giocare in attesa del responso della commissione disciplinare dopo che era stato aperto un procedimento nei confronti del River Plate.

Il Boca, infatti, aveva presentato un reclamo con cui chiedeva la squalifica degli avversari e la vittoria a tavolino. FSp

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