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La rivoluzione in 5 cambi è un thriller

Riserve decisive e strategie mutate. Balzaretti: "Gli allenatori contano di più"

La rivoluzione in 5 cambi è un thriller

La firma al minuto 95 contro la Juventus di Felipe Caicedo, subentrato dalla panchina a Muriqi. Poi Aleksey Miranchuk, inserito da Gasperini a gara in corso per Malinovskyi, a segno col suo mancino a poco più di 10 minuti dal termine contro l'Inter. Due reti decisive dell'ultimo turno di campionato, che contribuiscono ad arricchire il nuovo trend e a confermare un sospetto: le cinque sostituzioni stanno avendo un impatto sempre più determinante nel calcio europeo e in particolar modo in quello italiano. «Cambia totalmente il modo di interpretare la gara e anche di fare la formazione iniziale per l'allenatore sostiene Federico Balzaretti, opinionista di punta a DAZN Ora il tecnico può incidere di più, anche perché di fatto sostituisce il 50% dei giocatori di movimento e può pensare a diverse strategie».

A sostegno delle parole dell'ex difensore di Palermo, Juventus e Roma, e per capirne al meglio l'influenza sul gioco, basta analizzare i dati e confrontarli con il recente passato. In generale, sia nel confronto statistico di pre e post lockdown (quando sono stati introdotti i cinque cambi), sia nella comparazione tra le prime sette giornate di questa Serie A e le prime sette del torneo scorso, emergono alcune tendenze chiare. Sono cresciuti in modo esponenziale i gol in media a match, sono aumentate le reti con i calciatori che entrano a partita in corso e anche quelle siglate nell'ultimo quarto d'ora di gioco. Insomma, si segna di più, si segna più tardi e le forze fresche dalla panchina spesso possono indirizzare le sorti di una partita equilibrata. In questa stagione molto particolare, con impegni frequenti e gare ravvicinate, è normale che a goderne di più saranno le squadre con la rosa più profonda e le riserve più forti.

L'Atalanta, ad esempio, nella partita di domenica scorsa contro l'Inter, ha sicuramente beneficiato degli ingressi di Muriel, Lammers, Pessina, Mojica e, appunto, Miranchuk. Nella giornata precedente, la Juventus contro lo Spezia si era concessa il lusso di utilizzare come ricambi Ronaldo, Ramsey, Rabiot e Kulusevski. «Io sono favorevole a questa modifica regolamentare, mi piace proprio prosegue lo stesso Balzaretti Credo che di una necessità se ne possa fare una virtù. Talenti giovani italiani possono trovare più spazio e hanno più possibilità di entrare. Ci sono tante partire da gestire e un tecnico può far sentire più importanti tutti gli elementi di una rosa, ampliando le rotazioni. E poi credo che esistano anche giocatori specifici per determinati momenti della partita, che pesano maggiormente entrando a gara in corso, come ad esempio Douglas Costa o lo stesso Caicedo».

Le cinque sostituzioni rappresentano una variabile fondamentale da considerare, in un calcio sempre più studiato e ragionato, in cui la cura di ogni dettaglio fa la differenza.

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