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Roger numero 1 e fantasma di Roma

Federer "spiaggiato" ritorna leader senza giocare gli Internazionali

Roger numero 1 e fantasma di Roma

Il tennis da oggi avrà un nuovo numero uno che aleggia come un fantasma sugli Internazionali d'Italia di Roma. Roger Federer (sempre lui) è tornato sopra Rafa Nadal (sempre lui), ma a differenza del rivale le cronache di Instagram lo danno spiaggiato in vacanza con i figli in una foto in cui è ricoperto interamente di sabbia fino al collo, con la didascalia «ecco la mia stagione sulla terra». Tornerà infatti a Stoccarda, sull'amata erba, e intanto vince senza vincere.

A Roma, nel frattempo, si è partiti ieri con i primi match del primo turno mischiati agli ultimi di qualificazione e con Nadal favorito ma appunto detronizzato dalla sconfitta con Thiem a Madrid, dove l'austriaco ha poi perso (6-4, 6-4) la finale contro Zverev, campione uscente al Foro. Rafa punta all'ottavo titolo in Italia e all'undicesimo poi a Parigi: «E perdere a Madrid non è stato un dramma, ogni tanto capita». Tra l'altro dopo aver battuto il record di set vinti consecutivi sul rosso, ovvero 50.

Per il resto c'è il glamour del Foro, pronto a riempirsi di appassionati (e non) alla ricerca dei resti di Novak Djokovic, che continua a professarsi ottimista sul futuro nonostante le continue batoste da quando è tornato dopo l'operazione al gomito. La curiosità di come andrà a finire c'è, così come c'è la speranza che qualche italiano vada in fondo: in campo maschile (che ha perso per forfait all'ultimo Kyrgios, Raonic e Bautista Agut) ci sono Seppi, Cecchinato, Sonego (che ieri ha superato Mannarino in 3 set), Baldi e Berrettini a far compagnia a Fabio Fognini. In quello femminile (senza Serena Williams, Kvitova e con una Sharapova ormai senza unghie) ecco Errani, Rosatello, l'eterna Francesca Schiavone e Roberta Vinci.

La quale, all'ultimo torneo, saluta così: «Non ho più stimoli, né rimpianti. Sono felice di com'è andata e adesso mi riposerò un po': la vittoria più bella ovviamente è stata quella con Serena a New York, ma mi porto via tanti bei ricordi extra campo. Ci sarà un'altra Vinci? Dubito si rivedrà mai uno stile di gioco come il mio: troppo fisico, poca intelligenza. Sarebbe troppo difficile...».

Diciamolo: visto quel che c'è in giro, purtroppo ha proprio ragione.

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