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"Siamo una Cenerentola che vuole stupire e lottare per la sua gente"

Intervista a Giorgos Karagounis: "Spero sia Samaras il giustiziere dei tedeschi"

"Siamo una Cenerentola  che vuole stupire  e lottare per la sua gente"

Karagounis, ci risiamo. La Cenerentola Grecia è pronta a stupire ancora.

«La nostra forza è la consapevolezza dei nostri limiti. Non abbiamo un Cristiano Ronaldo in squadra, ognuno di noi deve dare il massimo senza aspettare che il compagno risolva la partita. Ma in quanto a spirito combattivo, non siamo secondi a nessuno. Avete visto contro la Russia? Gli avversari sembravano sbattere contro un muro».

Quella con la Germania sarà una sfida dai contenuti che vanno oltre l’ambito sportivo. Cosa significa per voi?

«Non sono né un politico, né un economista. Quando partimmo da Atene dichiarai che saremmo andati all’Europeo per tentare di regalare un momento di felicità alla nostra gente in un periodo tanto difficile. Lo stiamo facendo, e ne sono fiero. I discorsi sulla ricca Germania non mi interessano. L’importante è essere ai quarti».

Lei però, squalificato, guarderà dalla tribuna.

«Sì, ma la gioia per la vittoria contro la Russia è stata talmente grande che nemmeno quel cartellino giallo è riuscito a rovinarla. Questa qualificazione mi ha dato quasi le stesse sensazioni della vittoria a Euro 2004».

Anche perché, nel suo caso, questo Europeo era iniziato male, con il rigore fallito contro la Polonia.

«Certo, e la cosa mi aveva dato ancora più fastidio perché noi quella partita meritavamo di vincerla. Eravamo in dieci, eppure avevamo surclassato la Polonia sotto il profilo fisico-atletico. Ma io avevo fallito una chance enorme. Per fortuna ho rimediato con il gol alla Russia. Sapete qual è stato il mio primo pensiero? Questo è per la mia gente».

Grecia squadra basata sul collettivo, d’accordo, ma provi a farci il nome di un possibile giustiziere della Germania.

«Dico Georgios Samaras. In Grecia spesso lo criticano perché, pur giocando di punta, segna poco. Peccato che nessuna statistica non possa riportare l’enorme mole di lavoro che si sobbarca per la squadra. Contro la Russia è stato perfetto, gli è mancato solo il gol. Quello che magari sta tenendo in serbo per la Germania».

Catenaccio e contropiede una volta era una ricetta tipicamente italiana.

«Ogni squadra gioca secondo i propri mezzi.

Se l’Italia odierna facesse catenaccio con i giocatori di qualità che si ritrova, sarebbe un vero spreco».

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