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"Trattore in pista contromano". Cosa è successo al Gp del Giappone

Clamoroso a Suzuka. Un trattore è entrato in pista contromano per recuperare la vettura di Carlos Sainz mentre stava transitando il francese Pierre Gasly

"Trattore in pista contromano". Cosa è successo al Gp del Giappone

Incredibile quanto avvenuto nel Gp del Giappone di Formula 1. Dopo lo stop alla gara per la forte pioggia che si è abbattuta sulla pista di Suzuka sono entrati in pista dei trattori per spostare le vetture di Carlos Sainz e Alexander Albon rimaste ferme, ma uno di questi trattori è stato incrociato da Pierre Gasly infuriato per essersi trovato in pista davanti alla sua AlphaTauri uno di questi mezzi venirgli incontro contromano.

Bufera al Gp di Suzuka

"Inaccettabile", ha gridato Gasly al team radio. A molti saranno passate davanti le immagini della tragica morte di Jules Bianchi, proprio sulla pista di Suzuka, finito contro un mezzo di rimozione con la sua Marussia nel 2014. Il pilota francese è stato investigato dalla direzione della corsa perché non ha rispettato la velocità in regime di bandiera rossa. In quel frangente, ha incrociato il trattore che rimuove i veicoli incidentati dalla pista.

Gasly è andato di sua spontanea volontà dai commissari per avere delucidazioni. La risposta che gli è stata data è che una volta che c'è bandiera rossa i veicoli sono ammessi ad entrare in pista. "La bandiera rossa - spiega un comunicato dei commissari - è stata mostrata prima che l'auto di Gasly superasse il luogo dell'incidente dove era stata danneggiata il giro precedente".

L'ira dei piloti

Proprio Pierre Gasly, aprendosi nel team radio col muretto Alpha Tauri, si è mostrato visibilmente arrabbiato per quanto accaduto: "Ragazzi, ma che c***o? Cos’è quel trattore? Che cosa ci fa un trattore in pista? Ci sono passato accanto! Questo è inaccettabile! Ricordate cosa è accaduto. Non ci posso credere".

Anche Lando Norris, rientrato ai box, si è soffermato sui trattori in pista: "Cosa diavolo è successo? Abbiamo perso una vita in questa situazione anni fa. Rischiamo le nostre vite, specialmente in condizioni come queste. Vogliamo correre. Ma così... inaccettabile".

Duro anche Sergio Perez: "Come possiamo chiarire che non vogliamo mai vedere una gru in pista? Abbiamo perso Jules a causa di quell'errore. Quello che è successo oggi è del tutto inaccettabile!!!!! Spero che questa sia l'ultima volta che vedo una gru in pista!".

La Fia, dopo quanto accaduto in pista, ha rilasciato un comunicato per spiegare l'esatta dinamica degli eventi e "colpevolizzando" Gasly: "In relazione al recupero dell'incidente al terzo giro, la Safety Car era stata schierata e la gara neutralizzata. L'auto 10 (Gasly), che aveva raccolto danni ed era finita ai box dietro la Safety Car, stava quindi guidando ad alta velocità per raggiungere il gruppo. Mentre le condizioni stavano peggiorando, la bandiera rossa è stata mostrata prima che l'auto 10 passasse il luogo dell'incidente dove era stata danneggiata il giro precedente".

La tragedia di Jules Bianchi

Le dinamiche dell'episodio hanno riportato alla mente la tragedia di Jules Bianchi, la cui morte avvenuta in seguito ad un incidente sul tracciato di Suzuka scosse tremendamente tutto il mondo dei motori.

In una nelle ultime gare della stagione 2014, nel GP del Giappone, infatti, in una gara condizionata dalla pioggia, Jules Bianchi perse il controllo della sua monoposto uscendo di pista a causa dell'asfalto bagnato atterrando proprio sotto la pala di un mezzo di soccorso che si trovava in quel posto per recuperare la vettura di Sutil anche lui finito fuori pista qualche minuto prima. Il pilota francese fu portato subito in ospedale ma le sue condizioni fin dall'inizio apparvero disperate: Jules purtroppo non riprese mai conoscenza e dopo un anno, il 17 luglio 2015, la sua famiglia decise di lasciarlo andare.

"Non c'è rispetto per la vita dei piloti, non c'è rispetto per la memoria di Jules. Incredibile". Così Philippe Bianchi, padre del giovane pilota francese della Ferrari Driver Academy, ha commentato su Instagram quanto avvenuto nel Gp del Giappone. Un déjà vu che sarebbe stato meglio non rivivere.

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