Tokyo 2020

"Di Francisca? Voltafaccia disgustoso"

Il ct azzurro risponde duramente su Facebook alle critiche dell'ex olimpionica Elisa Di Francisca

"Di Francisca? Voltafaccia disgustoso": scoppia la rissa nella scherma

"Sono pronto al confronto e a un mea culpa se necessario ma non accetto voltafaccia 'disgustosi' da chi, fino a poco tempo fa, mi osannava con messaggi di stima, apprezzamento e affetto...". A parlare così è il ct Andrea Cipressa, che risponde duramente alle critiche dei giorni di scorsi dell'ex campionessa olimpica Elisa Di Francisca.

L'Italia della scherma archivia Tokyo 2020 senza medaglie d'oro. Un bilancio decisamente negativo, come non accadeva addirittura dalle Olimpiadi di Mosca '80. Risultati deludenti a parte, l'ambiente è ancora scosso dalle parole dell'ex fiorettista Elisa Di Francisca. Dopo la delusione del bronzo nella gara a squadre, l'oro olimpico a Londra 2012 ha puntato il dito prima contro il ct Cipressa:"Non è all’altezza per essere il ct del fioretto. Lo dicono i risultati. Serve una personalità più forte. A Londra con Cerioni ct prendemmo tre ori e 5 medaglie. Io non so se Stefano sia disponibile a tornare ma lui sarebbe il più indicato a ricoprire quel ruolo". Poi sull'ex compagna e storica rivale Arianna Errigo: "Forse l’ultimo assalto in semifinale avrebbe dovuto farlo Alice Volpi e invece Arianna che dovrebbe essere la punta della squadra è mancata nel momento decisivo".

La replica

Critiche troppo violente per essere lasciate senza replica. Così Andrea Cipressa, ct del fioretto dal gennaio 2013, ha deciso di ribattere con un messaggio su Facebook. "Se un uomo fa del suo meglio, cosa si può volere di più?". Inizia così con la frase celebre del generale americano George Smith Patton, il lungo post del ct che difende strenuamente il lavoro portato avanti con la squadra:"Succede che, anche quando hai lavorato sodo e curato ogni dettaglio, le cose non vadano come avevi sognato. Chi gareggia per vincere sa che la sconfitta è parte del gioco. Anche la più cocente".

Senza tuttavia volersi sentire immune da critiche:"Chi vince festeggia e chi perde impara. Non ho alcuna voglia di censurare le critiche che mi vengono mosse, purché esse siano costruttive e non si limitino a una violenza verbale inaudita e insulti pesanti e gratuiti che scaturiscono da odi, antipatie personali e faide di fazioni opposte. Sono pronto al confronto e a un mea culpa se necessario ma non accetto voltafaccia disgustosi da chi, fino a poco tempo fa, mi osannava con messaggi di stima, apprezzamento e affetto".

Il riferimento chiaro è "alla ex fiorettista jesina che, dall’alto del suo ruolo di opinionista sputa veleno nel piatto in cui ha mangiato sminuendo pure il valore di atlete che, se pure non quello sperato, hanno ottenuto un risultato olimpico degno di rispetto, non è assolutamente velato, anzi". Infine ringrazia Julio Velasco, che aveva bollato come disgustose le frasi della Di Francisca: "Ringrazio Velasco per aver espresso in maniera chiara ed esplicita un pensiero che molti, fortunatamente, condividono. Non cerco giustificazioni a vittorie o sconfitte dalle une e dalle altre si impara e si costruisce".

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