Sport

Volvo mette in campo la sua flotta «green» Prestazioni garantite

Motori ibridi «leggeri» e plug-in (batteria ricaricabile). Al volante di XC60 e V60

Bruno De Prato

Bologna Volvo è stata tra le primissime Case a lanciare un programma di sviluppo di sistemi di propulsione ibrida ed elettrica da affiancare a quelli endotermici. Oggi, Volvo può raccogliere i frutti della sua lungimiranza tecnologica proponendo una gamma di modelli a propulsione ibrida che garantiscono all'automobilista attento alle attuali istanze una scelta perfettamente articolata su vari livelli di «elettrificazione»: dall'ibrido leggero all'ibrido plug in, all'elettrico puro. Il sistema di propulsione «ibrida leggera» sviluppato da Volvo è - appunto - leggero, compatto e funzionale. Il motore termico è associato a un motore elettrico che prende il posto del tradizionale alternatore e la relativa cinghia poli-V costituisce l'elemento che consente di combinare la potenza delle due unità in tutte le occasioni in cui necessiti coppia aggiuntiva.

Il motore elettrico è alimentato da una batteria a 48 Volt che viene ricaricata da un vero e proprio KERS, che realizza il recupero dell'energia in decelerazione e frenata. In questo modo si abbassano di molto le emissione di CO2, in particolare in città, dove accelerazioni, riprese e frenate si susseguono continuamente. I sistemi «ibridi leggeri» non consentono la propulsione elettrica pura, ma, soprattutto in combinazione con motori diesel, realizzano contenimenti esemplari delle emissioni CO2.

I sistemi Volvo ibridi plug-in sono concepiti per fornire una combinazione di prestazioni molto elevate e minimo impatto ambientale.

Questi gruppi propulsivi offrono doppie motorizzazioni: un motore termico anteriore che agisce sulle ruote relative e uno elettrico operante su quelle posteriori, per una sorta di trazione integrale ad alta tecnologia, ma anche dalla struttura molto lineare e «agile».

Abbiamo provato una XC60 con unità ibrida-leggera basata su un turbodiesel 2.0 litri da 197 cv e un motore elettrico con 14 cv, per un totale di 211 cv, ma soprattutto con una coppia enorme: 420 Nm diesel più 40 Nm elettrici, erogati con fluidità straordinaria, sia per l'accoppiamento diesel-elettrico tramite cinghia poli-V sia, ovviamente, per la grande efficienza del cambio automatico Geartronic 8 rapporti. La nostra Volvo XC60 B4 ha messo in mostra doti di accelerazione e ripresa che, sulle strade sinuose della Bassa bolognese, hanno reso la guida un vero godimento.

Volvo V60 è una vettura molto bilanciata, e sarebbe entusiasmante anche con un sistema di propulsione a molla con un «chiavettone» infilato sul tetto. Ma qui abbiamo avuto a che fare con il gruppo ibrido più potente, il T8 AWD Polestar Engineering, con un turbo 2.0 da 318 cv più 87 cv forniti dal motore elettrico. Entrambi forniscono 340+240 Nm di coppia massima. Il motore elettrico è alimentato da una batteria da 11,9 kW/h, che garantisce un'autonomia elettrica di circa 50 km. Il sistema offre al pilota la possibilità di selezionare, in modo istintivo, tra 5 modalità di utilizzo, da ibrido integrale a potenza massima a elettrico puro. In tutti i casi, Volvo V60 T8 è stata a dir poco magnifica e, quando siamo stati lontani dagli Autovelox, la scarica della cavalleria si è fatta sentire.

Con in più tutte le virtù dell'autotelaio Volvo S/V60.

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