Dieta e alimentazione

Come stanno i ragazzi? Obesi, pigri, fumatori e dipendenti dalla rete

La Statale lancia un progetto di promozione di corretti stili di vita. Bertolaso: «La prevenzione fondamentale»

Come stanno i ragazzi? Obesi,  pigri, fumatori  e dipendenti dalla rete

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La Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi festeggia i suoi primi 100 anni con il progetto «StaiSano! Obiettivo 100 anni», un percorso di promozione della salute che punta ad aumentare la consapevolezza e l'alfabetizzazione sanitaria dei cittadini, soprattutto tra i giovani nella fascia 7-25 anni e tra le famiglie appartenenti alle fasce più fragili. Tra gli appuntamenti (per info www.staisano.unimi.it) uan giornata di studi, la corsa all'Idroscalo aperta a tutti, e una serie di incontri per gli studenti delle scuole secondarie.

La situazione che emerge dai primi dati - il progetto è in corso - raccolti da Claudia Dellavia delegata alla Terza missione della facoltà di Medicina e docente di Anatomia umana, grazie alla collaborazione con la rete QuBì del Comune e della Fondazione Cariplo su una popolazione tra i 3 e gli 18 anni, è piuttosto negativa. I dati provenienti da 300 famiglie delle rete QuBì (la rete delle famiglie fragili del Comune) evidenziano come un terzo dei bambini (dai 3 ai 18 anni) sia sovrappeso o obeso, l'80 per cento delle famiglie dichiara di comprare frequentemente dolci e bibite. Così il 71% ha necessitò di cure odontoiatriche, di cui il 40 per cento per carie o ascessi dentali, ma nonostante il progetto di sensibilizzazione e di accompagnamento alla prenotazione delle visite nei centri del sistema sanitario il 59% delle famiglie non prosegue il percorso terapeutico proposto. Ancora: solo l'8% dei ragazzi pratica più di 3 ore di attività fisica alla settimana. «Con la pandemia circa il 30% dei ragazzi ha smesso di praticare sport. Questa è una grande perdita per i giovani e per tutta la società, perché l'abbandono dello sport - commenta l'assessore comunale allo Sport Martina Riva - comporta spesso l'acuirsi di problemi di salute e di difficoltà emotive, psicologiche, relazionali e sociali che hanno ricadute sulle vite personali e comunitarie dei ragazzi».

Così indicativi della salute giovanili i dati nazionali provenienti dalla letteratura scientifica secondo cui il 30% è miope, il 12% soffre di ipoacusia, il 13% dei maschi e il 30% delle femmine è positivo all'Hpv genitale. Tra le cattive abitudini anche l'eccessiva esposizione alla rete e ai device tanto che il 13% degli adolescenti manifesta forme di dipendenza da internet, social e gaming, mentre il 37% per cento dei quindicenni fuma, il 23% fa uso di sigarette elettroniche. «Credo che chi governa abbia la responsabilità di guardare lontano e in prospettiva sulla base dei dati scientifici. Nel prossimo futuro abbiamo la certezza che avremo un'aspettativa di vita sempre più lunga ma non abbiamo la sicurezza di poter vivere nello stato di completo benessere che tutti vorremmo.

Le istituzioni devono impegnarsi sulla promozione della prevenzione, a partire dai più giovani», ha commentato l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso.

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