Stilisti e bambole contro la violenza sulle donne

Verrà alzato oggi Wall of Dolls, un muro contro la violenza sulle donne: nel mondo sono 130 milioni le donne e bambine che hanno subito violenze; 62 milioni sono le cittadine europee colpite in casa, al lavoro, in pubblico o online (più di 6 milioni in Italia). Così al Centro Culturale di via De Amicis 2, dalle ore 16, una parete a grata sarà il fulcro di una performance in divenire: via via verrà arricchita con bambole realizzate da 50 stilisti, 25 artisti e 20 associazioni e con tutte quelle che i cittadini vorranno portare. Max Mara, per esempio, ha vestito una bambola con un cappotto trapuntato in beaver di lana e cachemire su gilet, gonna e scarpe in jersey jacquard oro; Ennio Capasa per Costume National ha scelto di riprodurre in versione mini jogging sartoriali, top a maniche corte e pelliccia; Chiara Boni è scesa in campo con una Barbie in elegantissimo abito da sera rosa. Alberta Ferretti, invece, ha cucito un corpetto di perline e baguettes di cristallo color rosso ciliegia a motivo floreale e una gonna in chiffon con instarsi di pizzo. Perché le bambole? Sono i giocattoli dell'infanzia di ogni bambina, dunque simbolo di una femminilità troppo spesso violata.

La campagna di sensibilizzazione continuerà in altre città internazionali, come Parigi e New York.

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