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Tangenti e abusivismo: 21 indagati a Firenze Anche l'ex capogruppo Pd

Le accuse: associazione a delinquere, corruzione, abuso d'ufficio. Una società sarebbe stata favorita dal Comune. In manette, tra gli altri, l'ex presidente dell'ordine degli architetti, Riccardo Bartoloni e l'ex capogruppo del Pd Formigli

Tangenti e abusivismo: 
21 indagati a Firenze 
Anche l'ex capogruppo Pd

Firenze - Terremoto a Firenze per un giro di presunti abusi edilizi e tangenti. Ventuno indagati, 17 denunciati, 6 persone arrestate (ai domiciliari) e una in carcere. Ai domiciliari Alberto Formigli, ex capogruppo del Partito democratico al Consiglio comunale di Firenze. Le accuse sono, a vario titolo, di truffa aggravata, associazione per delinquere finalizzato all’abuso edilizio, truffa, falso e abuso di atti d’ufficio.

Appalti truccati Secondo quanto ricostruito dai magistrati l’associazione per delinquere vedrebbe i suoi perni nello stesso Formigli, nell’ex presidente della Commissione urbanistica di Palazzo Vecchio, Antongiulio Barbaro (Pd), e in due dirigenti dell’ufficio tecnico del Comune di Firenze. Questi si sarebbero messi a disposizione di imprenditori e varie società di costruzioni, facendo approvare delibere e atti urbanistici secondo i desiderata dei privati. Formigli risulta inoltre "socio occulto" di una di queste società coinvolte, la "Quadra progetti srl".

Abusi edilizi I procedimenti urbanistici contestati, che si configurano come veri e propri abusi edilizi, hanno spiegato i magistrati, riguardano 21 aree in altrettante zone della città. "L’inchiesta è stata portata avanti - ha spiegato il procuratore capo Giuseppe Quattrocchi - utilizzando pedinamenti, intercettazioni teleofniche e ambientali e riprese televisive nei locali del comune di Firenze. In alcune di queste immagini si vedono imprenditori edili lavorare al computer dei due dirigenti comunali arrestati".

L'esultanza del politico In alcune intercettazioni si sente l’allora presidente della Commissione urbanistica esultare per l’approvazione di delibere favorevoli alle società coinvolte, dicendo "non si muove foglia che il capogruppo non voglia", con riferimento allo stesso Formigli.

Antongiulio Barbaro non è stato destinatario di misura restrittiva, in quanto, è stato spiegato, ha cessato la sua attività di pubblico ufficiale, ovvero di consigliere comunale. 

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