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Wimbledon, Sinner fuori in semifinale: vince Djokovic in 3 set

Troppo forte Djokovic per il numero uno italiano. Sinner si ferma in semifinale ma può recriminare per aver sprecato due set point nel terzo set. La finale sarà Djokovic-Alcaraz

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Jannik Sinner manca la grande impresa a Wimbledon. Il tennista altoatesino (n. 8 ranking ATP) è stato eliminato in semifinale da Novak Djokovic (2) col punteggio di 6-3 6-4 7-6 (4).

Si tratta della terza volta di un italiano in semifinale ai Championships dopo Nicola Pietrangeli (1960) e Matteo Berrettini (2021) oltre che la rivincita dopo l'incredibile sfida dell'anno scorso ai quarti di finale quando l'altoatesino si trovò in vantaggio due set a zero, prima di subire l'inarrestabile rimonta del serbo.

Il divario tra Sinner e Djokovic ancora troppo ampio si è visto tutto nella prima semifinale in programma sul Centrale di Wimbledon. La differenza sta tutta nel saper cogliere le occasioni, questo differenzia Djokovic dai tennisti della new generation come Sinner. Sono le palle break mancate da Jannik ad avere un peso. Nonostante l'impegno e l'applicazione, nel corso della partita Jannik prova più volte a variare il suo gioco anche con continue discese a rete, il campione serbo, in una delle sue versioni migliori, sfodera una prestazione praticamente perfetta per due set, prima di calare nell'ultimo parziale.

Sono le palle break mancate dall'azzurro (6 in totale) ad avere un peso determinante ma è altrettanto vero che il resta il rammarico di non aver allungato la partita. Forse a quel punto si sarebbe visto un altro match. Sinner può comunque sorridere per la prima semifinale in carriera a Wimbledon e in uno Slam. Djokovic invece vede l'ottavo successo a Wimbledon (con Federer in vetta all'albo d'oro) sempre più vicino. In finale affronterà il numero uno al mondo, Carlos Alcaraz vincitore in tre set sul russo Medvedev.

La partita

Un cammino nel torneo fatto di alti e bassi per il tennista altoatesino. Dopo il debutto convincente contro Cerundolo e Schwartzman arriva qualche scricchiolìo nei match seguenti contro Halys e Galan per poi mostrare qualche progresso nei quarti contro Safiullin. Ha concesso due set nei turni precedenti invece Djokovic, vincitore tre set a uno nelle ultime due partite contro Rublev e Hurkacz. Due settimane in cui il campione serbo ha mostrato la sicurezza di sempre, pur avendo vissuto qualche momento di difficoltà.

Sinner già nel primo game va vicino al break sprecando due chances di strappare il servizio a Djokovic. Il serbo invece non si fa pregare troppo e dopo tre errori di dritto dell'azzurro si porta subito 2-0. Jannik non si scoraggia e comincia a sciogliere i colpi. Sull'1-3 manca un'altra palla break sbagliando un attacco di dritto. Djokovic si salva ancora e vola 4-1. Sui suoi turni di servizio Sinner gioca con grande autorità ma il serbo non concede errori (solo tre gratuiti) e con quattro prime vincenti nell'ultimo game chiude il primo parziale 6-3.

Nel secondo set è l'azzurro a servire per primo e va per la prima volta nel match avanti 1-0. Al terzo game passaggio a vuoto per Sinner. Un doppio fallo e un dritto fuori di misura spianano la strada a Djokovic, in vantaggio 2-1 con break. L'azzurro ha l'occasione per il contro-break ma fallisce un lungolinea di dritto a punto quasi conquistato. Il serbo non si lascia condizionare nemmeno da alcune decisioni dell'arbitro (15 perso per punto disturbato dopo un urlo e un warning per aver ritardato il servizio) e mantiene il vantaggio. Sinner sventa due palle per il 2-5 e rimane agganciato al set. Il serbo però è spietato e chiude il secondo parziale 6-4.

Nel terzo parziale il numero uno italiano non vuole arrendersi e sotto da 0-40 riesce a portarsi 2-1. I ritmi calano vistosamente, anche Djokovic perde un po' di brillantezza mentre Sinner mantiene i suoi turni di servizio con grande autorevolezza. Sul 5-4 Jannik conquista due set point ma spreca con due errori evitabili di dritto e di rovescio. Il serbo si salva ancora e fa 5-5. Si decide tutto al tie-break. Con una bella risposta di rovescio Sinner si porta 2-0 ma perde il vantaggio con un doppio fallo. Si arriva sul 4-4. Un errore dell'azzurro manda Djokovic sul 5-4. Il serbo sfrutta i due servizi e raggiunge la nona finale della carriera a Wimbledon.

Le parole dei protagonisti

"Le semifinali di uno Slam sono partite combattute. Il punteggio non racconta la realtà di quello che è successo sul campo. Il terzo set avrebbe potuto vincerlo lui. Ha sbagliato qualcosina e mi ha concesso di arrivare al tie-break. Sinner ha dimostrato perché è uno dei leader della nuova generazione". Lo afferma Novak Djokovic al termine della semifinale vinta contro Sinner. "Cerco di non guardare all'età come una cosa che distingue. Trentasei anni sono i nuovi ventisei! - scherza il serbo -. Sento ancora l'ispirazione per giocare lo sport che amo e mi ha dato tanto. Io provo gratitudine e voglio ricambiare il favore a questo sport giocando più che posso", aggiunge.

Queste invece le parole di Jannik Sinner: "Il livello era più alto quest'anno, io ho avuto le mie chance e non le ho sfruttate. Tante volte nei suoi game di servizio eravamo lì e ho avuto la possibilità di prendermi il punto importante. Nel terzo parziale ho avuto due set-point, dove ho sbagliato due colpi, però ero sempre dentro il punto. Alla fine, ho 21 anni e sto continuando a migliorare. Se fossi completo, sarebbe strano e anche un peccato".

"L'anno scorso - continua - lui si era rilassato, quest'anno invece era molto focalizzato. Alla fine, abbiamo guardato e sono 10 punti di differenza. 22 errori di dritto? Sì, hanno un peso, ma come partita ero più vicino che nel 2022 perché negli ultimi tre set non avevo avuto chance". Il tennista italiano ha poi aggiunto: "Ogni partita ha i suoi pregi e difetti, oggi era il giorno in cui non funzionava il dritto ed era anche difficile muoversi perché l'erba era molto scivolosa. Lui si è mosso molto bene e quando si perde il feeling con la superficie si sbaglia maggiormente.

Fisicamente mi sento bene, vedremo quali tornei giocare prima degli US Open, ne parlerò con il mio staff".

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