Terrorismo

"Operazione significativa in Russia": la rivelazione "inascoltata" sull'attentato di Mosca

Sembra che, poche ore prima della strage di Mosca, l'Iran avesse avvertito il Cremlino della possibilità di un'operazione terroristica sul territorio russo

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Indagini, arresti, accuse e nuove rivelazioni. Sono giorni convulsi in Russia, dove le autorità continuano a ricostruire il mosaico dell'attentato terroristico che ha bagnato di sangue la sala da concerto Crocus, alle porte di Mosca, lo scorso 22 marzo. Nelle ultime ore è emerso un particolare che, se confermato, avvalorerebbe ulteriormente la tesi della responsabilità dell'Isis-K, gruppo che tra l'altro aveva subito rivendicato l'assalto. Sembra infatti che, poche ore prima della strage, l'Iran avesse avvertito Vladimir Putin della possibilità di un'operazione terroristica sul territorio russo.

L'avvertimento dell'Iran

Secondo quanto riportato da Reuters, l'Iran avrebbe condiviso con la Russia alcune informazioni in suo possesso in merito al rischio che una "grande operazione terroristica" potesse scuotere il Paese alleato. Teheran avrebbe raccolto il suddetto materiale - evidentemente ignorato o non sfruttato a dovere da Mosca - nel corso di numerosi interrogatori effettuati a varie persone arrestate in relazione agli attacchi avvenuti nella città di Kerman giorni prima dell'attentato del Crocus Hall.

Ricordiamo che l'Iran ha arrestato 35 persone a gennaio, tra cui un comandante dell'Isis-K, accusate di aver organizzato due attentati in quel di Kerman. Attentati che, numeri alla mano, hanno ucciso quasi 100 persone.

"Giorni prima dell'attacco in Russia, Teheran ha condiviso con Mosca informazioni su un possibile grande attacco terroristico all'interno della Russia, acquisite durante gli interrogatori delle persone arrestate in relazione agli attentati mortali in Iran", ha dichiarato una fonte anonima senza aggiungere ulteriori dettagli. Anche gli Stati Uniti avevano fatto qualcosa di simile, diffondendo un warning sulla possibilità di attentati terroristici in Russia. Mosca, profondamente diffidente nei confronti delle intenzioni di Washington, aveva tuttavia minimizzato l'alert.

Informazioni ignorate?

Una seconda fonte ha affermato che le informazioni fornite da Teheran a Mosca su un attacco imminente mancavano di dettagli specifici riguardo ai tempi e all'obiettivo esatto di un eventuale attacco. "Loro (i membri dell'Isis-K ndr) erano stati incaricati di prepararsi per un'operazione significativa in Russia. Uno dei terroristi (arrestati in Iran) aveva detto che alcuni membri del gruppo si erano già recati in Russia", ha affermato la seconda fonte.

Una terza fonte, un alto funzionario della sicurezza, ha aggiunto un altro particolare: "Poiché l'Iran è vittima di attacchi terroristici da anni, le autorità iraniane hanno adempiuto al loro obbligo di allertare Mosca sulla base delle informazioni acquisite dai terroristi arrestati". Interrogato sulla notizia di Reuters, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha risposto in maniera emblematica: "Non ne so nulla".

Nel frattempo l'Fsb ha reso noto di aver sgominato una cellula terroristica basata nel Daghestan "direttamente coinvolta" nell'assalto a Mosca. Quattro persone sono state arrestate a Makhachkala e Kaspiysk, con l'accusa di aver fornito armi e denaro per l'attentato. In precedenza, il Comitato anti terrorismo aveva annunciato l'arresto di tre persone che "intendevano pianificare una serie di azioni terroristiche". "Ho portato loro le armi, agli assalitori della Crocus City Hall.

Gli ho portato le armi da Makhchkala", ha detto uno degli uomini arrestati in un video diffuso dall'Fsb.

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