Politica

Un trucco per ogni donna ecco il guardaroba perfetto

Una giornata costa 450 euro e si possono ottenere consigli per ogni esigenza

Serena Coppetti

«Vestirsi con gusto, valorizzando il proprio corpo e rispettandone la naturale evoluzione è come baciare: decisamente piacevole, una volta imparato». Promessa allettante quella di Cinzia Felicetti, appassionata di moda, giornalista e anche scrittrice che, forte della sua esperienza, si è messa in testa di realizzare una guida ragionata al guardaroba perfetto. Perfetto ovviamente per ognuna di noi. Un personal shopper da sfogliare nel momento del bisogno. Quando cioè di fronte all’armadio immancabilmente inadeguato all’occasione, ci si sente assalire da una crisi di nervi che viaggia a velocità inversamente proporzionale rispetto all’ora in cui è fissato un appuntamento che, ne siamo certe, cambierà il corso della nostra vita. Poi non succede. Ma chi avrà letto questo libro se non altro smetterà di dare la colpa all’abito che, - accidenti - anche stavolta non era adeguato. Io compro da sola, si intitola e passa in rassegna ogni tipologia di donna, radiografandola nelle sue imperfezioni. Collo lungo, fianchi larghi, spalle strette, seno antigravitazionale e non andrei oltre. Il tipo più gettonato - anche perché siamo in Italia e non in Svezia come fa notare l’autrice - è il mediterraneo. E cioè sexy che tende a sbandare in curva. Il che non guasterebbe. Sempre che dopo la sbandata si riesca a riprendere in fretta la rotta. Altrimenti la curva diventa un tornante e lì sono guai. Se è questo il vostro caso, il trucco base è «usare il monocolore» o in extrema ratio le sfumature di uno stesso colore. Il trucco è una roba alla Silvan: un’illusione ottica che tende ad allungare. Se poi il monocolore è il nero, l’effetto dimagrante è assicurato. Nero dalla testa ai piedi che però, avverte Cinzia Felicetti, è un po’ l’ultima spiaggia. Vediamo cosa si può fare «prima».
Fisico a mela Torniamo alle curve e vediamo dove si annidano. Se la sbandata è sulle spalle, rientrate in quello che le esperte definiscono «fisico a mela». Il prototipo in bellissimo è Angelina Jolie. Se la tendenza a ingrassare accentua spalle, braccia e torace, evitare di rigore camicie di ispirazione romantica che trasformano in un attimo in una meringa. No alle tasche applicate ma semplicità allo stato puro. Per nascondere ad esempio un seno prosperoso indossare uno scollo (moderatamente) a «V». Di t-shirt, polo e scolli rotondi potete farne un bel sacco da regalare alle amiche meno prosperose di voi. Solo così potete evitare l’effetto monoblocco. Sì a cardigan (un pezzo da novanta suggerisce la nostra personal shopper), che con i suoi bei bottoni davanti allunga e con lo scollo a «V» nasconde.
Fisico a pera Il tipo a pera è Jennifer Lopez. Una «pera» che tutte vorrebbero essere e cioè perfetta. Peccato che non tutte le pere siano disegnate col goniometro. Se siete fra quelle sbandate proprio su queste curve il principio al quale dovete ispirarvi è «distrazione». Distrarre dai fianchi, glissare con gonne fluide e leggermente svasate sul fondo, ok anche a pantaloni a vita bassa, e indirizzate lo sguardo sulla parte alta del corpo. Scolli a barca con la spalla che richiama l’attenzione per esempio. Vietati, anzi vietatissimi i jeans troppo stretti. L’effetto è quello di farvi sembrare un cono gelato di quelli che però non fanno decisamente gola.
Fisico a clessidra Anche questo è uno di quei prototipi che se avesse le curve regolari sarebbe perfetto: Marilyn Monroe docet. La classica inarrivabile tripletta 90-60-90. Il consiglio è di votarsi alle «X»: no ai vestiti dritti che trasformano in un parallelepipedo viaggiante ma riempire l’armadio di wrap-dress stile Diane von Furstenberg. Per intendersi quelle specie di vestagliette che un tempo indossavano le nonne. Incrociate davanti che snelliscono laddove devono snellire e accentuano quel c’è da mostrare, suggerisce l’autrice.
Minimo budget Fate parte del movimento Vittime del Depauperamento Salariale? Per dirla in soldoni non avete una lira e neanche mezzo euro da buttare nel frivolo? Anche qui un paio di regole aiutano a sentirsi meno old style. Spendere quel che si può in una bella borsa e un bel paio di scarpe. È l’accessorio piglia tutto di pregio che permette di andare a risparmio su tutto il resto. Insomma lì casca l’occhio e anche l’asino che non si perderà a guardare se la camicia è acquistata nel grande magazzino. Per non svelare la provenienza di un capo, suggerisce la Felicetti, il trucco c’è. Bisogna lavorare un po’ di ago e filo ma è roba alla portata di tutte o quasi. Sulla camicia ad esempio sostituire i bottoni (semaforo rosso quando sono di plastica), il tubino nero acquistarlo un po’ più lungo e rifare l’orlo a mano. Il consiglio poi è di organizzare quelli che in America chiamano gli Swapping parties, nella fattispecie si tratta di feste tra amiche rigorosamente della stessa taglia. Ognuno arriva con un tot di abiti e accessori che marciscono nell’armadio da tempo immemorabile. Si procede formando delle pigne tematiche (golf, cinture e via), poi si fa come una tombola. Solo che si estraggono i vestiti. Si torna a casa col bottino nuovo e si è anche fatto pulizia nell’armadio. Il tutto a costo zero.
I must Ovvero «i capi che cambiano la vita». In un armadio che si rispetti non devono mai, ma proprio mai, mancare. 1) Un trench se vuoi essere come Audrey Hepburn nel finale di Colazione da Tiffany. E cioè a posto, sempre. 2) Il «tubino nero»: un salvagente. 3) La «camicia bianca» aiuta in un colloquio di lavoro ma anche nell’appuntamento galante.

4) I «jeans boot-cut raffinati», in qualsiasi occasione. 5) Il «cardigan», beige. Un must, per sempre. 6) Mocassini col tacco. Su questi pezzi da novanta non si può risparmiare. Ma il principio è uno: paghi più oggi ma risparmi domani.

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