Festival di Sanremo

"Grazie Ghali e Dargen". Il Sanremo pro-migranti della Ong

Sanremo progressista: Mediterranea ringrazia Dargen e Ghali per aver portato sul palco dell'Ariston i temi delle migrazioni e del pacifismo, cari al mondo delle Ong

"Grazie Ghali e Dargen". Il Sanremo pro-migranti della Ong

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Il festival di Sanremo è un grande contenitore, non sono di musica e canzonette. Ognuno infatti ci mette dentro ciò che gli pare, trasformando la kermesse in un'occasione propizia per parlare d'altro. Accade da sempre, non c'è di che stupirsi. Alla tentazione ha ceduto anche l'Ong Mediterranea, che nelle scorse ore ha ringraziato due artisti in gara per aver dato voce ad alcune istanze umanitarie. A guadagnarsi il plauso dell'organizzazione non governativa sono stati in particolare Ghali e Dargen D'Amico, i quali nella prima serata dell'evento musicale avevano lanciato messaggi pacifisti dal palco. Tanto a bastato a renderli paladini sanremesi di quella causa.

"Ma qual è casa mia, ma qual è casa tua, ma qual è casa mia. Dal cielo è uguale, giuro", aveva cantato Ghali nel ritornello del suo brano in gara, un inno alla pace e a un mondo senza barriere, temi peraltro ricorrenti nella discografia del cantante italo-tunisino nato a Milano, che non ha mai nascosto di voler portare a Sanremo un messaggio pro-Palestina. "Grazie Ghali", ha commentato Mediterranea sulla piattaforma X. L'Ong, sul medesimo social network, ha poi ringraziato anche Dargen D'Amico, che sul palco dell'Ariston aveva pronunciato un appello per il cessate il fuoco in Medio Oriente. "Nel Mar Mediterrano in questo momento ci sono bambini sotto le bombe, senza acqua, senza cibo. Il nostro silenzio è corresponsabilità: la storia e Dio non accettano scena muta", aveva affermato l'artista, alludendo implicitamente alla situazione a Gaza.

Quelle parole sono piaciute molto a Mediterranea, che in un post le ha prontamente rilanciate in rete. Peraltro, la canzone sanremese di Dargen D'Amico - Onda alta - è altrettanto connotata di significati. Nel testo, infatti, si colgono riferimenti alle migrazioni, alle storie di chi lascia tutto e affronta il mare tra mille pericoli in cerca di un futuro migliore. "Siamo più dei salvagenti sulla barca. Sta arrivando sta arrivando l’onda alta", recita il testo del brano. Non è ovviamente la prima volta che i temi socialmente impegnati arrivano sul palco del Festival, dove ogni anelito fa notizia (anche quando la notizia non c'è).

Come da tradizione sanremese, poi, ognuno tifa per le canzoni che contengono i temi a lui più affini. Legittimo.

L'Ong si compiace ad esempio per le canzoni pacifiste e pro-migranti, prediligendo quelle istanze ad altre ugualmente impegnate ma forse non progressiste a sufficienza.

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