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Ottimi ascolti per Inimitabili. Dopo D'Annunzio e Marinetti è il turno di Guareschi

La serie “Inimitabili”, in onda su Rai3 la domenica in seconda serata, sta riscuotendo un meritato successo di pubblico

Ottimi ascolti per Inimitabili. Dopo D'Annunzio e Marinetti è il turno di Guareschi

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D’Annunzio e Marinetti. Ora arriva anche Guareschi. La serie “Inimitabili”, in onda su Rai3 la domenica in seconda serata, sta riscuotendo un meritato successo di pubblico. Ideata e condotta dal direttore di CulturaIdentità Edoardo Sylos Labini, la serie si articola in quattro puntate, dedicate ad altrettanti giganti della storia italiana e si concluderà il 14 aprile con Giuseppe Mazzini. Intanto, dopo il successo della seconda puntata dedicata a Filippo Tommaso Marinetti che ha visto incollati davanti alla tv 535 mila spettatori in seconda serata a Pasqua, domenica 7 aprile alle ore 23.15 su Rai3 vedremo raccontato Giovannino Guareschi, il papà di Don Camillo e Peppone.

“Inimitabili” si avvale di autori e consulenze storiche di tutto rispetto – tre nomi su tutti: Giuseppe Parlato, Francesco Perfetti, Angelo Crespi – e finora non ha disatteso le aspettative del pubblico, che l’hanno premiato con una crescita di ascolti. L’uso attento delle immagini e dei filmati storici – mai decontestualizzati – le riprese effettuate nei luoghi-simbolo della vita dei protagonisti, il rigore documentario del racconto, le testimonianze di ospiti d’eccezione (da Giordano Bruno Guerri a Francesca Barbi Marinetti) hanno saputo rendere ottimamente le prime due biografie, nonostante la durata di appena 45 minuti. La narrazione, affidata al conduttore Sylos Labini, si è dimostrata felice, perché l’attore-regista ha già approfondito i personaggi di “Inimitabili” nella sua carriera a teatro, e quindi riesce a trasmettere allo spettatore la sua stessa passione per il Vate, il fondatore del Futurismo, il Bastian Contrario della Bassa o il Padre della Patria.

Domenica 7, dunque, sarà il turno di Giovannino Guareschi. A raccontare questa nuova “vita inimitabile” gli storici Giuseppe Pardini e Giuseppe Parlato. Poi il direttore del Memoriale di Sandbostel – il lager dove Guareschi trascorse gran parte della sua prigionia come IMI – Andreas Ehresmann. E quindi il giornalista Marco Ferrazzoli, appassionato studioso di questo personaggio, e Alberto Guareschi, figlio di Giovannino.

Il tutto nella cornice di Brescello, il paesino della Bassa emiliana che ha prestato le sue piazze e le sue vie alla trasposizione cinematografica delle avventure di Don Camillo e Peppone, diventando così il simbolo di quell’Italia dei campanili che il Bastian Contrario della Bassa difese fino all’ultimo giorno della sua vita.

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