Vaticano

Bergoglio: "Volevano processarmi. Don Georg Gänswein mancó di nobiltà e umanità"

In una nuova anticipazione del volume "El sucesor", Francesco se la prende con il segretario di Benedetto XVI

Bergoglio: "Volevano processarmi. Gänswein mancò di nobiltà e umanità"

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Bergoglio: "Volevano processarmi. Gänswein mancò di nobiltà e umanità”

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Continuano a far discutere le anticipazioni del libro-intervista con Javier Martinez-Brocal "El sucesor" dedicato al suo rapporto con Benedetto XVI. Dopo la rivelazione sul presunto suo ruolo decisivo nell'elezione di Joseph Ratzinger nel conclave del 2005, un'altra anticipazione del volume affronta il tema del rapporto con il segretario particolare del Papa tedesco, monsignor Georg Gänswein.

Senza nobiltà ed umanità

Da Francesco arriva un giudizio pesantissimo sull'uomo che fu anche "suo" prefetto della Casa Pontificia. Commentando l'uscita del libro scritto dall'arcivescovo tedesco con Saverio Gaeta, "Nient’altro che la verità", Bergoglio ha detto che "il libro è stato pubblicato il giorno del funerale, e l'ho vissuto come una mancanza di nobiltà e di umanità". Francesco aggiunge sull'episodio che molto ha fatto parlare in Curia: "mi hanno provocato un grande dolore: che il giorno del funerale venga pubblicato un libro che mi ha messo sottosopra, raccontando cose che non sono vere, è molto triste". Bergoglio ha anche detto: "naturalmente non mi colpisce, nel senso che non mi condiziona. Ma mi ha fatto male che Benedetto sia stato usato". Dopo aver iniziato a collaborare con lui nel 1996, Gänswein è rimasto fino all'ultimo al fianco di Benedetto XVI e ne è stato anche esecutore testamentario. Questa assistenza quotidiana si è rafforzata nel 2020 dopo che Francesco lo ha esautorato di fatto dal ruolo di prefetto della Casa Pontificia, pur non togliendogli formalmente l'incarico. Nel suo libro, Gänswein ha raccontato i retroscena dietro questa rimozione ed ha parlato apertamente del suo rapporto complicato con Francesco. Sul rapporto tra Francesco e Benedetto ha riportato alcuni commenti ironici di quest'ultimo, ad esempio quando il Papa regnante lo definì un "nonno" pur avendo solo 9 anni in meno. Gänswein non ha raccontato di attacchi di Benedetto al suo successore, ma si è limitato a descrivere un clima ben diverso da quello idilliaco presentato dalla comunicazione vaticana. Bergoglio ha detto che in "Nient'altro che la verità" sarebbero state dette cose non vere. Tuttavia non ha specificato quali, almeno a quanto risulta nell'anticipazione.

Processo

Francesco ha anche raccontato un altro episodio che, presumibilmente, potrebbe aver appreso solo de relato. A Javier Martinez-Brocal, Bergoglio ha detto di aver avuto un colloquio "molto bello" con Ratzinger "quando alcuni cardinali sono andati a incontrarlo sorpresi dalle mie parole sul matrimonio, e lui è stato chiarissimo con loro". Secondo il racconto che fa Francesco, questi cardinali avrebbero accusato Bergoglio di dire "eresie" e Benedetto XVI "li ha aiutati a distinguere le cose". Anche in questo caso, il Papa non fa nomi. Si riferisce probabilmente alle polemiche successive alle sue parole sulle unioni civili emerse da uno spezzone di un'intervista inserito nel documentario a firma di Evgeny Afineevsky Alla Festa di Roma nel 2020. Questo episodio dei cardinali critici ripresi da Benedetto XVI è molto simile ad un altro già raccontato da Francesco nella conferenza stampa sul volo di rientro a Roma dal viaggio apostolico in Armenia, rispondendo ad una domanda della giornalista Elisabetta Piqué.

Quel volo era precedente alle polemiche sulle dichiarazioni relative alle unioni civili.

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