Vaticano

"Non possono essere massoni...". La "scomunica" di papa Francesco

Una lettera del cardinale Víctor Manuel Fernández, prefetto dell'ex Sant'Uffizio, cita il suo predecessore per ribadire che l'adesione di fedeli e preti alle logge è incompatibile con la fede

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L'inizio del mandato del cardinale Víctor Manuel Fernández al dicastero per la dottrina della fede si sta caratterizzando per un innegabile attivismo. Dopo la pubblicazione delle risposte del Papa ai dubia dei cardinali Walter Brandmüller, Raymond Burke, Juan Sandoval Íñiguez, Robert Sarah e Joseph Zen, la replica ai dubia sui divorziati risposati al cardinale Dominik Jaroslav Duka e la risposta alla lettera del vescovo brasiliano Josè Negri che ha dato il via libera a padrini e madrine omosessuali e transessuali, il successore Luis Francisco Ladaria Ferrer torna a far parlare di sè con la pubblicazione di una risposta ad una richiesta di monsignor Julito Cortes, vescovo filippino di Dumanguete circa la possibilità o meno di adesione alla massoneria dei fedeli cattolici.

Adesione vietata

Il neoprefetto dell'ex Sant'Uffizio, con risposta approvata dal Papa in udienza il 13 novembre, ha ribadito la posizione di sempre della Chiesa ed ha chiuso le porte alla possibilità che un cattolico possa aderire alla massoneria. "Sul piano dottrinale - scrive Fernández - si dovrà ricordare che l’iscrizione attiva alla massoneria da parte di un fedele è proibita, a causa dell’inconciliabilità tra dottrina cattolica e massoneria. pertanto, coloro che formalmente e consapevolmente sono iscritti alle logge massoniche e hanno abbracciato i principi massonici, ricadono sotto le disposizioni presenti nella succitata Dichiarazione". Il documento citato è la Dichiarazione sulla Massoneria del 26 novembre 1983 emanata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e che porta la firma dell'allora cardinale prefetto Joseph Ratzinger dove non si parlava esplicitamente di scomunica ma si diceva che i fedeli iscritti a logge "sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione". Il dicastero guidato dal cardinale argentino tiene a confermare a monsignor Cortes che "queste misure si applicano anche agli eventuali Ecclesiastici iscritti alla massoneria". Quindi nemmeno i religiosi possono accedere all'eucarestia se iscritti alla massoneria.

Una catechesi contro la massoneria

Le Filippine sono il Paese asiatico col più alto numero di iscritti alle logge. Ne è consapevole la Santa Sede: nella lettera del dicastero, infatti, si accenna alla rilevanza del fenomeno che non interessa solo i tanti iscritti ma anche i tantissimi simpatizzanti. Per questo dal Vaticano si auspica un intervento coordinato nella Conferenza episcopale filippina, scrivendo che "sarebbe necessario mettere in atto una strategia coordinata tra i singoli vescovi che preveda due approcci". Quello dottrinale, già visto, da un lato e quello pastorale. Sotto questo punto di vista, il dicastero per la dottrina della fede ci tiene a consigliare ai vescovi filippini di "svolgere una catechesi popolare in tutte le parrocchie, riguardo alle ragioni dell’inconciliabilità tra fede cattolica e massoneria”. Il tema è talmente sentito nelle Filippine che ad aprile scorso la Conferenza episcopale aveva sentito il bisogno di diffondere un comunicato in cui si ricordava l'impossibilità di aderire alla massoneria per un cattolico.

Il libro

Le ragioni di questa incompatibilità, ribadite nella Dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede del 1983 e nelle stesse Linee guida pubblicate dalla Conferenza episcopale filippina del 2003, sono state al centro anche di un libro recentemente ristampato, I papi e la massoneria di Angela Pellicciari edito dalla casa editrice cattolica Ares e che si proponeva di ricostruire storicamente i pronunciamenti sulla massoneria da Clemente XII al pontificato di Giovanni Paolo II.

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