Vaticano

"Se stanco o malato...". Il Papa torna a parlare di dimissioni

Francesco torna a lasciare la porta aperta all'ipotesi di rinuncia papale. Ma solo a determinate condizioni; ecco quali

"Se stanco o malato...". Papa Francesco torna a parlare di dimissioni

Due nuove interviste a tutto campo di papa Francesco, questa volta a Infobae, sito d'informazione argentino e all'emittente svizzera di lingua italiana Rsi. Tanti i temi affrontati: dalla guerra alla sua salute, dal rapporto con Benedetto XVI al celibato dei preti. E non è mancata, con l'organo di stampa latinoamericano, una dichiarazione sull'omosessualità. Ma soprattutto, il Papa è tornato a parlare di rinuncia papale, un tema sempre più ricorrente nei suoi periodici incontri con la stampa e nelle interviste rilasciate alle testate ospitate a Santa Marta.

Le dimissioni

Come accade sempre più spesso, nell'intervista realizzata all'azienda di servizio pubblico svizzera e anticipata da Corriere della Sera, La Stampa e Repubblica, il Santo Padre è stato interrogato sulla possibilità di dimettersi. Ancora una volta, papa Francesco ha lasciato la porta aperta a questa possibilità, affermando che prendere in considerazione il passo indietro nel caso di "stanchezza che non ti fa vedere chiaramente le cose", o di "ma mancanza di chiarezza" così come di "un problema fisico". Quando mancano pochi giorni al decennale dalla sua elezione al soglio, la salute di Bergoglio non è perfetta ma sull'idea di dimettersi si è limitato a dire un semplice "può darsi".

La salute

Dopo l'intervento chirurgico nell'estate del 2021 per la rimozione di una parte del colon, la salute di papa Francesco non è stata più la stessa. Francesco è determinato a non risolvere i problemi al ginocchio che lo affliggono da tempo sottopendosi ad una nuova operazione. Ci ha abituato, dunque, a muoversi in sedia a rotelle. Di questa nuova condizione ha parlato, dicendo che per lui "quella del ginocchio è stata un'umiliazione fisica" e che all'inizio si vergognava "un po'" ad utilizzare la carrozzina.

Essendo tema legato alle dimissioni, il Pontefice lo ha affrontato anche a proposito della domanda sulla rinuncia. Ai giornalisti svizzeri, infatti, ha confidato di confrontarsi con chi li conosce e con "alcuni cardinali intelligenti", chiedendo loro un parere sulle sue condizioni e sull'opportunità di andare avanti o meno nel suo ministero. Finora sempre incoraggiato in questa direzione, evidentemente.

Il rapporto con Benedetto XVI

Parlando di dimissioni papali, non poteva non esserci una domanda sul suo predecessore. Papa Francesco ha raccontato il loro ultimo incontro che sarebbe avvenuto a Natale:

"Quasi non poteva parlare. Parlava basso, basso, basso. C'era bisogno che traducessero le sue parole. Era lucido. Faceva domande: come va questo? E quel problema la'? Era aggiornato su tutto. Era un piacere parlare con lui. Gli chiedevo pareri. Lui dava il suo parere, ma sempre equilibrato, positivo, un saggio. L'ultima volta pero' si vedeva che era alla fine".

Francesco non si è sottratto ad una domanda sul livello del funerale del Papa tedesco che molte critiche era costato alla macchina organizzativa della Santa Sede. Il Papa ha ammesso che ci sono state difficoltà da parte dei cerimonieri pontifici di preparare le esequie di un pontefice non regnante, aggiungendo che ora ha dato mandato di "studiare la cerimonia per i funerali dei Papi futuri, di tutti i Papi". Una risposta collegata a quella precedente sull'ipotesi di rinuncia perchè presuppone uno scenario in cui, accanto ad un Papa regnante, ce ne sia anche uno (o più di uno) emerito.

Sebbene Francesco in altre interviste abbia già manifestato la sua contrarietà al titolo creato ad hoc per Benedetto XVI dopo il 2013, dicendo di preferire quello di vescovo emerito di Roma.

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