Fumata bianca

Lo "schiaffo" di Macron al Papa: la legge sul fine vita dopo la sua visita

Il governo francese ha rinviato solamente di pochi giorni il progetto legislativo sull'eutanasia. Sarà presentato non appena Francesco lascerà Marsiglia

Schiaffo di Macron al Papa: la legge sul fine vita arriva dopo la sua visita

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Schiaffo di Macron al Papa: la legge sul fine vita arriva dopo la sua visita

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Dal 22 al 23 settembre il Papa è atteso a Marsiglia per la sessione conclusiva degli Incontri del Mediterraneo. Nella toccata e fuga transalpina, Francesco avrà l'occasione di stringere la mano al presidente Emmanuel Macron. La visita è stata fissata proprio all'indomani del giorno scelto dal governo francese per la presentazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge sul fine vita. Una circostanza che avrebbe potuto provocare più di un imbarazzo a Macron nell'accogliere il Papa a Marsiglia. Per questo motivo il 21 settembre la legge sull'eutanasia non sarà più, come inizialmente previsto, sul tavolo del Conseil des ministres. Ma non per essere accantonata: il provvedimento, infatti, sarà ripreso non appena l'aereo papale avrà fatto ritorno a Fiumicino.

Il sì di Macron al fine vita

Il dossier sull'eutanasia è nelle mani di Agnes Firmin le Bodo, ministro francese dell'Organizzazione dei territori e degli operatori sanitari, che sta dando seguito a quanto annunciato ad aprile dal capo di Stato Emmanuel Macron che ricevendo i membri della Convenzione dei cittadini francese sul fine vita aveva promesso un disegno di legge ad hoc con l'obiettivo di realizzare un "modello francese di fine vita". Un'assicurazione che il presidente francese aveva già dato un anno prima dicendosi favorevole all'assistenza attiva alla morte nei casi di gravi malattie degenerative. La cantante Line Renaud, attivista pro-eutanasia, aveva poi successivamente rivelato che Macron in una cena le avrebbe confessato che la legge si sarebbe fatta. Un mese dopo, però, in un'udienza di quasi un'ora in Vaticano aveva parlato dell'argomento in termini ben diversi con il Papa, dicendo di non amare la parola "eutanasia" e di non voler anticipare il dibattito in Francia.

I voti dei cattolici

Fare il capo di Stato nella Francia in cui sopravvive l'eredità di "figlia maggiore della Chiesa" ha portato il liberale Macron a fare i conti con il peso esercitato dal mondo cattolico. Non a caso, a ridosso delle ultime elezioni presidenziali dell'aprile 2022, si recò in Vaticano per un'udienza più lunga del previsto con Francesco e poi nella basilica di San Giovanni in Laterano dove ha il titolo di protocanonico d’onore del capitolo lateranense. Una visita strategica all'inizio di una campagna elettorale in cui l'elettorato cattolico veniva dato come ago della bilancia nella sfida con Marine Le Pen, fautrice di una linea progressista sul tema dei principi non negoziabili.

Una beffa al Papa?

La deadline che aveva dato Macron per la presentazione della legge sul fine vita si è scontrata con l'agenda papale.

Il Papa arriverà a Marsiglia per alzare l'attenzione sul Mediterraneo. Sebbene abbia detto che questa visita non sarà in Francia pur essendo nella città della Provenza, Bergoglio vedrà almeno in due occasioni il presidente della Repubblica francese. L'incontro sarebbe diventato problematico per Macron se successivo di poche ore all'inizio della discussione in consiglio dei ministri sull'eutanasia. Il rinvio deciso, come rivelato da Le Figaro, è strategico. Ma già si fa filtrare che la ministro Agnes Firmin le Bodo riprenderà in mano il dossier già pochi giorni dopo la partenza del Papa, addirittura tra il 26 ed il 28 settembre. Alla luce di ciò, il rinvio suona più come una beffa che come una forma di rispetto per la massima autorità religiosa della Chiesa cattolica. Anche perché la posizione dei vescovi francesi sul progetto di legge è chiaro ed è stato espresso a marzo in una dichiarazione della Conferenza episcopale di Francia: "Sentiamo la rivolta, la rabbia, il sentimento di ingiustizia che risuona di fronte alla sofferenza e alla morte come appello a una maggiore fraternità e come ricerca di una speranza di cui vogliamo essere testimoni, ma in nessun caso come legittimazione dell'eutanasia o suicidio assistito", hanno scritto i presuli.

Francesco farà leva sul rapporto personale costruito in questi anni con Macron per convincerlo a far rinviare sine die la legge sul fine vita?

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