Retrogusto

Ripassa, il vino incantatore

Il Valpolicella Ripasso Doc di Zenato è un vino che “ripassa” sulle vinacce dell’Amarone che gli danno eleganza e rotondità. Una delle etichette più rappresentative di questa cantina di famiglia che dal lago di Garda si è “allungata” anche al Veronese

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Se c’è un vino incantatore, capace di piacere sia ai degustatori più esperti sia ai bevitori occasionali, ebbene questo è il Ripassa, un Valpolicella Ripasso Doc superiore dell’azienda Zenato, così chiamato perché subito dopo la fermentazione delle uve passite dell’Amarone “ripassa” sulle vinacce dello stesso vino, ciò che provoca una seconda breve rifermentazione che aumenta il tenore alcolico del vino ma anche i suoi aromi, i suoi estratti, il suo colore. Poi seguono un affinamento in tonneaux di rovere francese per 18/20 mesi e un successivo riposo in bottiglia per 6 mesi. Alla fine il vino che ne esce (per l’85 per cento Corvina Veronese, per il 10 Corvinone e per il 5 Rondinella) è un concentrato di eleganza e morbidezza, di potenza e finezza, con un naso di piccoli frutti rossi, note speziate e tostate come cacao e caffè e un sorso con un tannino educatissimo e una buona freschezza, che lascia le porte aperte a una futura ulteriore evoluzione.

Zenato è un marchio famigliare che ha fatto il percorso inverso rispetto alla gran produttori della Valpolicella, che sono partiti dalla regione storica del rosso veronese e sono andati a colonizzare il territorio sul lago di Garda dove si produce il Lugana. Nadia e Alberto Zenato, figli di Sergio e Carla, hanno fatto il percorso inverso. L’azienda nasce nel 1960 a San Benedetto di Lugana con una forte vocazione all’innovazione, che l’ha portata a diventare una bandiera di quel territorio. Da lui con gli anni lo spostamento anche in Valpolicella, a Costalunga, dove nelle assolate vigne di Costalunga vengono coltivate Corvina e Rondinella, le uve principali del territorio.

Oggi l’azienda vanta 95 ettari vitati sparsi per i due territori veneti, oltre a un piccolo terreno di meno di quattro ettari a Bolgheri, dove vengono coltivati Cabernet Sauvignon e Merlot che producono il Podere Prospero, un Bolgheri Doc. La carta dei vini veneti è molto ampia. Dalla Valpolicella arrivano, oltre al Ripassa di cui ho da poco parlato e che viene prodotto anche nella versione Contemporaneo Infinito, un’edizione speciale dell’annata 2017 prodotte in 2.020 bottiglie in onore dell’anno di uscita sul mercato, un Amarone della Valpolicella Docg Classico, un Amarone Docg Classico Riserva Sergio Zenato, lo straordinario Amarone Archivio Storico dell’annata 2008, il Valpolicella Doc Classico Superiore, il Recioto della Valpolicella Docg, l’Igt alanera che unisce i vitigni classici delll’Amarone con alcuni internazionale, l’Alberto Igt che viene prodotto ogni dieci anni da una selezione delle uve migliori (ultima annata uscita la 2017), e il Cresasso, magnifica interpretazione monovarietale della Corvina, dall’incredibile personalità.

Dal territorio del Lugana arrivano il Ligana Doc San Benedetto, un cru, il Lugana Doc Massoni, il Lugana Doc Riserva Sergio Zenato (il meglio che questo territorio possa dare), due Lugana

Doc Metodo Classico in versione Brut e Pas Dosé, il bianco Chardonnay Garda Doc, i rossi Bardolino Doc, Bardolino Chiaretto Doc, il Merlot Garda Doc, il Cabernet Sauvignon Garda Doc e il Rigoletto Bianco Veneto Passito Igp.

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