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Lo scontro di civiltà e le donne che preferiscono l'orso. Le parole della settimana

Le parole della settimana: Il coltello del nordafricano squarcia il velo dell'ipocrisia, lo scontro delle civiltà, la voce di Ayaan Hirsi Ali, con o senza velo, donne che preferiscono essere sbranate da un orso, la Marvel femminista rischia di fallire

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Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana visti attraverso un filtro a colori.

Il coltello del nordafricano squarcia il velo dell'ipocrisia

Un nordafricano, forse irregolare, tira sassi contro un treno e ferisce una donna, la polizia interviene e lui dà tre coltellate nella schiena a un poliziotto. Episodi come questi diventano sempre più comuni nelle nostre città e sembra diventato un tabù cercare di capirne le cause più profonde. Il dato di fatto è che un numero sempre maggiore di persone provenienti da paesi a maggioranza islamica non si integra nella nostra società e finisce per creare una società parallela dove lo stato di diritto non arriva. Magari non ce ne rendiamo pienamente conto, ma siamo tutti attori più o meno consapevoli dell'opera che è ora in scena e che è stata scritta decenni fa: lo scontro delle civiltà.

Lo scontro delle civiltà

L'Islam è un universo affascinante, dobbiamo alla dialettica con questa civiltà molte scoperte del passato. Ci sono molti regni di quella civiltà, come il Marocco o gli Emirati Arabi, che ancora oggi hanno molto da insegnarci. Ma l'Islam che arriva da noi finisce spesso per radicalizzarsi nel disagio migratorio, rendendo sempre più difficile qualunque integrazione o dialogo e conducendo nell'ultimo stadio al terrorismo. Quasi tre decenni fa Huntington profetizzava lo scontro delle civiltà, ma pare che nessuno voglia rendersene conto. Il risultato di ciò è che l'Occidente è diventato un terreno di scontro che rende peggiore la vita a tutti, compresi i tanti musulmani non radicalizzati che scelgono di diventare italiani. Serve una grande alleanza fra italiani vecchi e nuovi perché in questo scontro prevalga il buon senso.

La voce di Ayaan Hirsi Ali

Per comprendere la profondità di questo fenomeno basterebbe ascoltare le voci di chi ci dedica la vita. Ayaan Hirsi Ali è una straordinaria scrittrice di origini somale e islamiche, ora convertita al cristianesimo, che da decenni combatte il radicalismo nell'Islam e si batte per i diritti delle donne. E per questo da vent'anni vive sotto scorta. In una recente intervista ha raccontato come nel Regno Unito il 52% dei musulmani britannici desideri che sia un reato mostrare un’immagine del profeta Maometto e che il 30% sostiene apertamente l’introduzione della sharia. Questa è la direzione in cui vogliamo andare?

Con o senza velo

Proprio intorno ai diritti e alla condizione delle donne sta esplodendo in Italia un dibattito che altri paesi affrontano da molti anni, ossia il tema del velo delle donne. Su questo spesso si sofferma la trasmissione di Paolo Del Debbio, Dritto e Rovescio, svelando, letteralmente posizioni agli antipodi che mostrano quanto larghe si siano fatte le sponde del Mediterraneo. L'Occidente è a un bivio e deve decidere in che direzione scrivere il proprio futuro, quali elementi assorbire dalla civiltà islamica e su quali invece non transigere. E per fare questo serve un'altissima dose di coscienza e consapevolezza, quella che giace sotto la spuma tempestosa delle propagande ideologiche.

Donne che preferiscono essere sbranate da un orso

A proposito dei frutti di questa propaganda, in questi giorni sta spopolando sui social, in particolare su TikTok, la domanda: “Se tu fossi da sola in un bosco, preferiresti imbatterti in un uomo o in un orso?”. Moltissime ragazzine e celebrità rispondono convintamente che preferirebbero incontrare un orso. È una enorme operazione di lavaggio del cervello per sostenere la tesi nazifemminista secondo cui tutti gli uomini sono stupratori. È questa, l'estremizzazione del femminismo, la strada per attenuare lo scontro di civiltà?

La Marvel femminista rischia di fallire

E mentre tutto questo accade, le forze intellettuali dell'Occidente sono concentrate a distillare nuovi prodotti mediatici radicalfemministi per indottrinare le masse, ma questo gioco sta smettendo di funzionare. La Marvel era famosa per i suoi supereroi, ora le sue narrazioni sono diventate il canto dell'ideologia femminista. È talmente smaccato l'intento di propaganda che la gente si è stancata. Nel 2023 hanno perso quasi 250 milioni di euro, bruciati per convincerci dell'uguaglianza dei sessi ed ora l'ultimo flop, Madame Web.

Se le due civiltà che si scontrano sono quella islamica e quella femminista il risultato è già scritto.

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