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WEC, sicurezza e ambiente dalla pista alla strada. Bosch partner nel campionato endurance

Bosch Motorsport è partner esclusivo per il sistema di propulsione ibrido di tutte le monoposto inscritte nella nuova serie LMDh

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La tecnologia applicata alle vetture da gara e quella applicata a quelle di uso quotidiano sono a vasi comunicanti. A spiegarlo gli ingegneri di Bosch che di recente hanno siglato una partnership pluriennale con l’Automobile Club de l'Ouest (ACO) a supporto di una rapida evoluzione tecnologica, sostenibilità ambientale e alla conservazione delle risorse. Una collaborazione, quella della azienda tedesca e l’organizzatore del Mondiale FIA- WEC, che prevede, oltre ad attività di marketing comngiunte, la presenza di numerosi dispositivi tecnologici Bosch a bordo delle vetture, di tutte le classi, impegnate nel Campionato automobilistico più bello del mondo.

In questa stagione, Bosch Motorsport è partner esclusivo per il sistema di propulsione ibrido di tutte le monoposto inscritte nella nuova serie LMDh. È interessante notare che i veicoli di questa categoria competono, non solo nelle gare del Campionato mondiale di endurance (WEC), ma anche nel campionato IMSA WeatherTech Sportscar (IMSA GTP) negli Stati Uniti. "Bosch vanta una tradizione nel motorsport che dura da più di 120 anni. In tutto ciò che facciamo ci lasciamo guidare dalla profonda passione che mettiamo nello sviluppo di componenti", ha spiegato Ingo Mauel, Responsabile di Bosch Motorsport. Tutti i componenti del sistema LMDh, incluso il software della centralina di controllo del sistema ibrido, sono stati sviluppati internamente dalla Fondazione tedesca. Un risultato, che ha richiesto la stretta collaborazione non solo con i progettisti del telaio e i partner per la batteria e la trasmissione, ma anche con tutte le case costruttrici.

Bosch

In linea con le attuali normative per LMDh, il sistema fornisce una potenza costante di 50 kW in modalità di marcia e fino a 200 kW in modalità di recupero. Una soluziona che permette a Bosch di svolgere un ruolo chiave non solo nei successi in pista, ma anche nell ecomobilità di tutti i giorni poiché, questa tecnologia, viene applicata su molti veicoli di serie di diverse case costruttrici. A spiegarci come la tecnologia applicata alla strada sia poi “presa in prestito” nelle gare lo spiega l’ingegner Lorenzo Pagani, Project leader DTM di Bosch Motorsport.

"Il radar system stradale è alla base di diversi sistemi di guida autonoma che Bosch offre alle Case auto". Lo stesso componente, insieme a telecamere posteriori, display e software dedicato è utilizzato da alcune LMGT3 (non è un componente obbligatorio sulle vetture) per informare il pilota, che viene accecato dai fari e non può riconoscere chi gli si trova alle spalle, che tipo di vettura sta sopraggiungendo, da quale lato, a che velocità e se punta a superare da destra o da sinistra. Nelle lunghe notti o sotto la pioggia, casi di scarsissima visibilità, il sistema Bosch aiuta ad alzare i margini della sicurezza.

“In definitiva – ci spiega Pagani - l'integrazione delle tecnologie automobilistiche da pista nelle auto di produzione, e viceversa, non solo promuove una guida più sicura e coinvolgente sulle strade di tutti i giorni, ma alimenta anche un ciclo virtuoso di innovazione. Ciò che impariamo nelle sfide della pista si riflette nelle auto che parcheggiamo nei nostri garage, portando avanzamenti che rendono ogni viaggio un'esperienza migliore”.

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