Benessere

Adolescenti, come sono cambiati con il Covid-19

L’impatto del Covid-19 è stato positivo per i rapporti familiari, negativo invece per la salute mentale dei giovanissimi: i dati sono stati raccolti nella sesta rilevazione 2022 del Sistema di sorveglianza HBSC Italia, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità

Gli adolescenti italiani dopo la pandemia, i dati dell’ISS
Tabella dei contenuti

Gli effetti del Covid-19 sugli adolescenti? Positivi per quanto riguarda i rapporti familiari, negativi rispetto al tema della salute mentale.

La fotografia dei comportamenti dei giovanissimi italiani nel periodo post pandemia è stata scattata dalla VI rilevazione 2022 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità insieme alle Università di Torino, Padova e Siena, con il supporto del Ministero della Salute, la collaborazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito e di tutte le Regioni e Aziende Sanitarie Locali.

La ricerca, che viene condotta ogni quattro anni, ha permesso inoltre un confronto con lo stato di salute di un gruppo analogo di adolescenti nel 2017/2018. L’indagine ha coinvolto un campione di ragazzi di 11, 13, 15 e, per la prima volta, di 17 anni, per un totale di oltre 89.000 giovani di più di 1.800 istituti scolastici.

"La sorveglianza degli stili di vita dei nostri ragazzi e ragazze è, oggi, particolarmente preziosa – afferma Silvio Brusaferro, Presidente dell’ISS, in una nota di quest’ultimo - perché ci aiuta ad intercettare fenomeni nuovi, come il cyberbullismo legato all’uso dei social media, dai quali dipendono in modo significativo la loro salute e la loro qualità di vita".

In generale, i giovani hanno una discreta percezione della loro qualità di vita, anche se inferiore rispetto agli anni passati e maggiore tra i ragazzi rispetto alle ragazze. Nel complesso, gli adolescenti italiani si sentono supportati da amici e compagni di classe, si fidano degli insegnanti, ma sono spesso stressati dagli impegni scolastici.

Un adolescente su due ha dichiarato un impatto positivo della pandemia sui propri rapporti familiari e due su cinque sul rendimento scolastico. Due adolescenti su cinque di contro sono convinti che la propria salute mentale e la propria vita in generale ne abbiano risentito negativamente.

Abitudini alimenti e stili di vita degli adolescenti italiani

Abitudini alimentari e stili di vita possono migliorare.

Il consumo quotidiano della prima colazione diminuisce al crescere dell’età, specie tra le ragazze, e meno di un giovane su 10 svolge attività fisica tutti i giorni. Basso inoltre è il consumo di frutta e verdura.

Quasi tutti si relazionano tra loro attraverso i social media, un fenomeno in crescita ma non esente da criticità: il 17% delle ragazze (che arrivano al 20% tra le 15enni) e il 10% dei ragazzi ne fa un uso problematico con conseguenze negative sul loro benessere fisico e psicologico.

Permangono comportamenti a rischio, quali l’assunzione di alcol, in aumento tra le ragazze, l’abitudine al fumo di sigaretta che vede ancora prevalere le ragazze e la propensione al gioco d’azzardo, che invece è un fenomeno prettamente maschile. L’11% dei 15enni e il 10% delle coetanee femmine dichiara di aver fatto uso di cannabis nel corso degli ultimi 30 giorni.

Gli adolescenti sono inoltre abbastanza sedentari, soprattutto le femmine. Relativamente ai comportamenti sedentari, con l’aumentare dell’età sia ragazzi che ragazze passano più tempo sui social network e davanti agli schermi, mentre dai 13 ai 15 anni diminuisce il tempo dedicato ai videogiochi. Le ragazze, in ogni fascia d’età, trascorrono meno tempo a giocare ai videogiochi rispetto ai loro coetanei maschi, ma dedicano più tempo ai social media.

Scuola, bullismo, famiglia e salute mentale

La maggioranza degli adolescenti non ama la scuola. Solo il 13% dei ragazzi, con proporzioni leggermente maggiori per le ragazze e per i più piccoli, dichiara di apprezzarla. Percentuale che scende al 6% tra i 15enni.

Nei comportamenti relazionali più critici, invece, il bullismo sembra mantenere le sue peculiarità senza importanti variazioni. La sua occorrenza si colloca intorno al 15% complessivamente e decresce con l’aumentare dell’età, con proporzioni del 19% tra gli undicenni e poco più del 9% tra i quindicenni. Analoghe proporzioni si osservano per il cyberbullismo, più frequente nelle ragazze (17% contro 13%) e nelle età più giovani.

I dati mostrano un impatto positivo delle misure di protezione (quali ad esempio il lockdown) sui rapporti dei ragazzi con le loro famiglie e sul rendimento scolastico, mentre negativo sulla vita nel suo insieme e sulla salute mentale (gestione delle emozioni, stress) soprattutto tra le femmine.

Commenti