Imu, tutto quello che c'è da sapere sulla rata di giugno

Il 16 giugno gli italiani dovranno pagare l’acconto dell’Imposta municipale

Imu, tutto quello che c'è da sapere sulla rata di giugno
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Pagamento in acconto o in un’unica soluzione. Il prossimo 16 giugno gli italiani proprietari di una seconda abitazione saranno chiamati a pagare l’Imposta Municipale propria (IMU), cioè la “tassa sulla casa”.

Vediamo quello che c’è da sapere.

Cosa è e chi è tenuto al pagamento

Istituita (o meglio dire reinserito) dalla manovra Salva-Italia del 2011, l’Imu è un tributo da pagare a livello comunale da parte dei possessori di immobili ivi collocati.

Questa imposta è dovuta per il possesso di fabbricati (ad esclusione delle abitazioni principali classificate nelle categorie catastali diverse da A/1, A/8 e A/9) di aree fabbricabili e di terreni agricoli ed è dovuta dal proprietario o dal titolare di altro diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie), dal concessionario nel caso di concessione di aree demaniali e dal locatario in caso di leasing.

Tra il 2014 e fino al 2019 l’Imposta municipale è stata accorpata in un unico tributo (l’imposta unica comunale, Iuc) insieme alla Tasi e alla tassa sui rifiuti (Tari). La legge di bilancio del 2020, infine, ha separato queste imposte locali.

Come ricordato in un precedete articolo de IlGiornale.It, L'imposta riguarda, dunque, il proprietario o il titolare di altro diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie), il concessionario - nel caso di concessione di aree demaniali - e il locatario in caso di leasing.

Quali sono le scadenze e a quanto ammonta

Il 16 giugno prossimo è il termine ultimo per pagare la prima rata dell’Imu 2023 il cui importo è pari al 50% del valore complessivo dell’imposta versate nell’anno precedete.

Entro il 16 dicembre, invece, andrà versato il conguaglio, cioè la parte rimanente del costo del pagamento dell’imposta che può essere soggette a variazioni delle aliquote - avendone facoltà - da parte dei comuni in cui sono collocali gli immobili. Essendo i comuni a stabilire le aliquote non è possibile definire un costo medio dell’Imu, ma è possibile utilizzare la pagina web del Ministero dell’economia che contiene tutti i regolamenti pubblicati dai Comuni.

Ad ogni modo, per chi volesse “cimentarsi” nei calcoli, per farsi un’idea dell’ammontare dell’Imu si deve partire dalla rendita catastale dell'immobile, procedere ad un incremento del suo valore del 5% e il risultato va moltiplicato per i coefficienti relativi alla singola categoria catastale.

Infine vanno applicate le aliquote comunali.

Ricordiamoci che l’imposta rientra tra i tributi che possono essere portati in deduzione fiscale, in dichiarazione dei redditi, dal proprio reddito d’impresa o da professione.

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