Cronaca locale

"Il feto non esiste". E il collettivo femminista vandalizza i manifesti

Alcune esponenti di un collettivo femminista avrebbero vandalizzato i manifesti di una campagna di sensibilizzazione lanciata dall'Associazione Pro Vita & Famiglia. La replica dell'associazione: "Che c'è di male nel dire che vogliamo tutelare ogni vita? Per il collettivo esistono vite "di serie A" e di "serie B", a quanto pare"

Uno dei manifesti vandalizzati mostrati dall'Associazione Pro Vita
Uno dei manifesti vandalizzati mostrati dall'Associazione Pro Vita

In disaccordo con i manifesti che ribadiscono l'importanza della vita, alcune esponenti di un collettivo femminista avrebbero pensato bene di strapparli o di vandalizzarli incollandovi sopra altri cartelli senza alcuna autorizzazione. Questo perlomeno è quanto denunciato dall'Associazione Pro Vita & Famiglia nelle scorse ore che non ha nascosto la propria perplessità per l'accaduto, condannando fermamente il gesto.

L'episodio in questione si sarebbe svolto a Pisa, dove l'associazione ha lanciato una campagna di sensibilizzazione acquistando regolarmente lo spazio pubblicitario su alcuni cartelloni posti per le vie della città. "La vita vale sempre", la frase ben leggibile sui manifesti, corredato dall'immagine di sette persone diverse per età ed etnia, a rimarcare la trasversalità e l'inclusività del messaggio. Un'iniziativa pacifica e tutt'altro che offensiva, dunque. Ma che, sempre stando a quanto fatto sapere da Pro Vita, qualcuno non avrebbe accolto affatto bene.

Si tratterebbe in primis del collettivo femminista "Non Una di Meno", che avrebbe preso di mira i manifesti: in alcuni casi, le esponenti del collettivo li avrebbero strappati, in toto o in parte. In altri li avrebbero invece coperti con altri manifesti da loro prodotti che inneggiano alla libera scelta ("Scegliamo quando e come vivere"). "Il feto non esiste, di per sè", la motivazione adottata per giustificare quelli che si prefigurano alla stregua di veri e propri atti vandalici. Donatella Isca, referente del Circolo Territoriale della Toscana di Pro Vita & Famiglia Onlus, non le ha mandate a dire, in un comunicato apparso sul sito internet dell'associazione: "Hanno scritto che il feto non esiste. Stentiamo a credere ad un’affermazione così assurda e antiscientifica del collettivo femminista Non Una di Meno per giustificare gli atti vandalici contro i nostri manifesti sulla tutela della Vita, in ogni sua forma, fase e condizione. Affermano che la nostra campagna sarebbe “pericolosa” - si legge nel comunicato - cosa c’è di pericoloso nel dire che “Ogni Vita vale”? Cosa c’è di pericoloso nel dire che vogliamo tutelare ogni vita: quella del concepito, dei neonati, delle persone con Sindrome di Down, dei migranti, delle donne incinte, degli anziani e dei disabili?"

E nell'ultima parte della nota, Isca non ha risparmiato un'ulteriore "stoccata" al collettivo. "Non Una di Meno ha gettato la maschera e ha rivelato che per le femministe esistono vite di "serie A" e vite di "serie B", addirittura sostenendo che un feto neanche esiste. Ebbene, care femministe, non siamo noi ma è la scienza a dire che c’è vita fin dal concepimento e il vostro vandalismo non ci fermerà - ha concluso - aver coperto il nascituro e lo slogan dei nostri manifesti con le vostre frasi sulla “libertà di diventare genitori” non ci fermerà. Per noi, come per la scienza, tutte sono persone e degne di essere trattate come tali. Continueremo a difendere tutte le vite perché sempre degne di essere vissute e di vedere la luce.

Continueremo con le nostre campagne, i nostri manifesti, i nostri convegni e le azioni su tutto il territorio toscano e nazionale".

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