Cronaca nera

"La stanno liberando dal demonio". La chat choc di Kevin Barreca con l'amico

Kevin, figlio di Giovanni Barreca, prima di morire scrive via WhatsApp ad un compagno di classe e racconta di come sua madre e suo fratello avessero il demonio e che due fratelli di Dio erano venuti a liberarla

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"Te la faccio in breve, nella mia famiglia ultimamente sono successe cose strane e c’entra il mondo spirituale. Ora sono venuti due fratelli di Dio e stanno liberando mia madre e mio fratello che hanno dei demoni molto maligni addosso". È uno dei messaggi scritti su WhatsApp il 4 febbraio da Kevin Barreca ad un compagno di scuola. "Questa situazione Kevin l’aveva raccontata anche ad altri tre compagni di scuola, me l’hanno detto loro - ha raccontato il ragazzo ai carabinieri -. Sapevano che sua madre e suo fratello erano posseduti. Lui e la sorella non erano più venuti a scuola dal 5 febbraio”. Kevin Barreca però insiste e al compagno scrive: "La mia famiglia si sta distruggendo per colpa della mia indifferenza e io scappo da casa mia per stare sempre con voi perché io in questa casa non sento pace. E per colpa di questo atteggiamento il diavolo si sta mangiando la mia famiglia".

"Mio fratello è posseduto"

Nella chat riportata nell'ordinanza di custodia cautelare Kevin è preoccupato anche per il fratellino Emmanuel: "Un bambino di 5 anni che ti dice che il demone che ha dentro è venuto in questa famiglia per distruggerci ed ucciderci ad uno ad uno. Io sono spaventato...tutto quello che sto vivendo non ha senso". Kevin fa espressamente riferimento, quindi, ad un fratello che "sta parlando con il demone che controlla mia madre", descritto più precisamente come "uno figlio di Dio con sua moglie che conosciamo". Secondo gli inquirenti il tratto in evidenza che porta alla riconducibilità alla coppia di amici di Giovanni Barreca. A quanto pare nella villetta di Altavilla Milicia c'era qualcosa che non andava è confermato anche dal racconto della figlia 17enne di Giovanni Barreca che agli inquirenti ha ripetuto più volte la versione secondo la quale in casa vi erano, già da anni, dei "demoni", ritenuti "responsabili di alcuni accadimenti relativi a componenti della sua famiglia e della necessità di scacciarli" sia dalla madre che dal fratello piccolo, "particolarmente legato alla genitrice e quindi 'abitato' dalle stesse figure demoniache". ​

Le contraddizioni nel racconto

Sulla testimonianza però si continua ad indagare perché la ragazza dice in un primo momento che la madre è morta a madre in seguito alle numerose torture e sevizie subite, anche con un attizzatoio e un phon caldo sulla pelle, poi cambia versione e dice che è morta in un secondo momento. In un primo momento, dopo essere stata svegliata dai Carabinieri all'alba di domenica scorsa, aveva fatto alcune dichiarazioni ai carabinieri e poi ha cambiato versione. È stata lei a raccontare che la madre "è stata percossa con una padella dal padre, Massimo e Sabrina e torturata, mediante bruciature praticate con alcune pinze precedentemente scaldate sui fornelli della cucina e tramite il surriscaldamento della pelle con l'utilizzo di un phon per capelli, che le procurava delle ustioni". La giovane ha detto anche che "nelle more delle torture la madre le aveva chiesto più volte di chiamare i carabinieri, cosa che la giovane non poteva fare ni quanto Massimo e Sabrina oltre che a costringerla ad assistere alle torture le avevano anche tolto il telefono cellulare. Successivamente la donna veniva riposta sopra una panca ed in seguito seppellita in montagna".

"Giova precisare - scrive il gip - che in ordine a quest'ultima circostanza, la giovane riferiva diverse versioni dei fatti, rappresentando dapprima che la madre moriva a seguito delle torture, per poi riferire che in realtà dopo le torture la donna era ancora in vita".

"Al fratello Emmanuel, il padre, Massimo e Sabrina, hanno riservato lo stesso trattamento, torture sul viso".

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