Cronaca nera

Prima l'azione diversiva, poi il sequestro: l'ultima ipotesi sulla scomparsa di Kataleya

I due uomini che si sono presentati all'ex-Astor di Firenze lo scorso 10 giugno chiedendo notizie di Abel Alvarez lo avrebbero fatto per distogliere l'attenzione di quest'ultimo dalla nipote Kataleya, che le era stata affidata. E i sequestratori ne avrebbero approfittato

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I due uomini che nel pomeriggio del 10 giugno scorso si presentarono all'Astor chiedendo di Abel Argenis Alvarez Vasquez lo avrebbero fatto per distogliere la sua attenzione dalla nipote Kataleya Alvarez, che le era stata affidata temporaneamente durante l'assenza della madre per lavoro. E a quel punto, alcuni complici ne avrebbe approfittato per rapire la piccola. Questa, stando a quel che riporta stamani il quotidiano Il Tirreno, l'ultima ipotesi in ordine cronologico legata alla scomparsa della bimba di 5 anni della quale nessuno ha più notizie certe da quadi undici mesi. La giovanissima viveva com'è noto in un ex-albergo occupato di Firenze, l'Astor, insieme alla madre Katherine Alvarez e al fratello. Abel Alvarez, zio di Kata, è indagato per sequestro di persona a scopo di estorsione e inoltre si trova agli arresti domiciliari nell'ambito del presunto "racket degli affitti".

Dopo l'ok del giudice, nelle scorse ore la criminologa Stefania Sartorini (che assiste la madre di Kataleya) ha incontrato quindi Alvarez Vasquez, ritenendolo estraneo al sequestro e chiedendogli di ripercorrere minuto per minuto quella giornata. E al termine di due ore di colloquio (al quale era presente anche l'avvocato dell'uomo) sarebbe stata avanzata l'ultima ipotesi: due persone, quel giorno intorno alle 15:20 (nei minuti in cui si sarebbe concretizzato il rapimento) avrebbero chiesto di Abel, mettendo in atto un'azione diversiva. E i sequestratori avrebbero agito proprio sfruttando questo diversivo, approfittando della distrazione dell'uomo. La madre di Kata, dopo un lungo confronto con la procura fiorentina, ha avuto inoltre il via libera per poter visionare le riprese delle telecamere intorno all'ex-hotel Astor. Aveva chiesto ai pm di poter avere i video, in modo da poterli rivedere più volte, in tutta calma, alla ricerca di dettagli utili alle indagini.

E la procura, dopo aver negato l'assenso alla consegna dei filmati, adesso avrebbe concesso alla donna di poterli vedere di nuovo. Ancora nessuna risposta invece è arrivata alla richiesta di poter effettuare un sopralluogo all'interno dell'immobile che al momento non si trova più sotto sequestro: sottoposto a pignoramento, si trova nella disponibilità dell'Isveg, l'istituto di vendite giudiziarie concessionario ministeriale per il tribunale fiorentino. L'ente ha dato parere favorevole a consentire l'accesso, subordinandolo al parere del giudice civile che segue la vicenda (il quale non si è tuttavia ancora pronunciato).

"Il fine del sopralluogo nell'ex hotel è quello di comprendere da dove sia uscita la bambina - ha concluso la criminologa Sartorini- speriamo che questo permesso arrivi presto: abbiamo saputo che ci sono stati dei distacchi d'intonaco, vorremmo poterci entrare prima che l'edificio cada a pezzi completamente".

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