Coronavirus

Rischio "liberi tutti" dopo il 15 febbraio. Il rebus su chi deve rinnovare i Dpcm

Il 15 febbraio scade il Dpcm che vieta gli spostamenti tra Regioni. Ma se nessuno provvederà a regolare la situazione, dal 16 sarà un "liberi tutti"

Rischio "liberi tutti" dopo il 15 febbraio. Il rebus su chi deve rinnovare i Dpcm

Per quasi un anno, il governo guidato da Giuseppe Conte ha scandito le vite degli italiani a colpi di Dpcm, imponendo restrizioni, divieti di spostamenti e chiusure. Ma ora che il premier si è dimesso, il rischio di un "liberi tutti" dalla prossima settimana è alto. Il 15 febbraio, infatti, scade il Dpcm: è questa la data X entro la quale bisognerà varare un nuovo decreto per evitare l'annullamento di tutte le restrizioni.

Ma, anche se si riuscisse a varare il documento in una settimana, rimarrebbe il dubbio sulla possibilità di un'approvazione da parte del nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi, come ha evidenziato il Corriere della Sera. Gli scenari possibili sono due: prorogare lo stop agli spostamenti tra regioni o sciogliere le restrizioni. A prescindere dalla decisione, ci sono ancora dubbi da chiarire sulle modalità con cui procedere. Il governo uscente, infatti, è rimasto in carica solamente per gli "affari correnti": ciò significa che la decisione sulla futura situazione italiana non può essere assunta dall'esecutivo Conte, ma dovrebbe essere assunta da quello che ne prenderà il posto. Draghi, però, per formare a tutti gli effetti il nuovo governo, deve ancora sciogliere la riserva, presentare la sua squadra, andare al Quirinale e guadagnare la fiducia. Solo allora potrà decidere se prolungare o meno il divieto di spostamento con un decreto legge. Per farlo, tutta la trafila dovrà concludersi prima del 15 febbraio. Per questo, secondo il Corriere, rimangono due possibilità: vararare un nuovo decreto prima della fiducia o far decadere il precedente senza far nulla. Quest'ultima soluzione porterebbe a un "liberi tutti" a partire dal 16 febbraio. In ogni caso, come ha anticipato il ministro agli Affari Regionali Francesco Boccia, "sarà il nuovo Governo a fare una valutazione, sulla base del quadro epidemiologico, sulla mobilità tra le Regioni nelle diverse fasce e in particolar modo in fascia gialla".

Il 15 febbraio non è l'unica data cruciale. Da oggi fino al 5 marzo, infatti, sono diverse le scadenze che incombono sul governo. In settimana, il ministro Boccia incontrerà i governatori per confrontarsi sulle prossime mosse relative alla campagna vaccinale, mentre venerdì 12 febbraio scatterà il nuovo monitoraggio delle singole Regioni, sulla base degli ultimi dati, per decidere un'eventuale cambiamento. Il 15, invece, è previsto il riavvio degli impianti da sci, ma bisognerà chiarire come e dove consentire la riapertura. Infine, il 5 marzo scade il Dpcm che impone il coprifuoco dalle 22 alle 5 e la chiusura di cinema, teatri, palestre e piscine.

Quest'ultima incombenza toccherà sicuramente al nuovo governo.

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