Cronache

Un inferno a Catania: urla e spari per strada. ​A terra due cadaveri

Si torna a sparare a Catania. Le pistole hanno ripreso a fumare ieri sera nel quartiere etneo. Nessuna pista esclusa.

Un inferno a Catania: urla e spari per strada. ​A terra due cadaveri

A Catania si ritorna a sparare come se fossimo tornati negli "anni di piompo". Ieri (8 agosto ndr) intorno le 19.30 nel quartiere di Librino ed esattamente in viale Grimaldi una sparatoria è andata in scena. Due le persone morte, 4 i feriti. A rimanere senza vita: Sono Vincenzo Scalia, 29 anni – conosciuto come Enzo Negativa – e Luciano D’Alessandro, 48 anni.

Una delle vittime era vicina al noto cantante neomelodico Niko Pandetta, che ha postato un messaggio di cordoglio. "Riposa in pace vita mia. Non mi poteva arrivare notizia più brutta. Ancora non ci credo" scrive il cantante catanese sui social.

Gli investigatori stanno cercando di capire il movente di quello che sarebbe successo. Sul posto rilievi a cura del SIS del Reparto Operativo. Indagano i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale coordinati dalla Procura di Catania. Non si esclude alcuna pista. Al vaglio degli inquirenti le registrazioni delle telecamere presenti in zona.

La sparatoria pare sia avvenuta a causa del controllo dello spaccio di stupefacenti a Librino. Un altro passaggio potrebbe essere con un altro fatto recente di sangue. Qualche giorno fa nel quartiere di San Berillo Nuovo un ragazzo è stato raggiungo da dei colpi di pistola. Il giovane di 24 anni è stato colpito al polpaccio. La vittima da sola è andata in ospedale per le cure del caso. Il giovane non ha riportato una ferita rilevante. Sul fatto indaga la polizia. La vittima è il fratello di un esponente del clan Cappello, arrestato nell'operazione Camaleonte. Ma al momento è solo una pista investigativa.

Quache tempo fa, proprio il quartiere di Librino è stato al centro di polemiche perché utilizzato come "set" per realizzare un video musicale dal titolo: "Quartiere Librino 2". Il brano musicale è di una cantante neomelodica: Agata Arena, nipote del boss Giovanni Arena. Lo storico capo della mafia catenese è stato latitante per un ventennio. Nel dicembre 1993 aveva fatto perdere le proprie tracce vivendo come un uomo invisibile. E' stato arrestato dalla squadra mobile di Catania nell'ottobre del 2011.

Ma tornando alla canzone neomelodica. Il ritornello recitava "questa è la vita nostra e non la possiamo cambiare... chi sbaglia e spaccia è per necessità...". Polemiche anche per il video "Quartiere Librino" in cui il regista, attraverso le sue riprese aveva eloggiato le due principali piazze di spaccio del quartiere.

Inoltre durante il video musicale, sono state tante le "partecipazioni" alle riprese, da parte di personaggi noti alle cronache giudiziarie.

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