Coronavirus

Positivo nel centro accoglienza: la "bomba" migranti a Treviso

Gli ospiti dell'ex caserma Serena si sono rifiutati di effettuare le visite mediche ed i tamponi previsti dai protocolli di sicurezza in casi del genere: necessario l'intervento delle forze dell'ordine per riportare la calma

Positivo nel centro accoglienza: la "bomba" migranti a Treviso

Forti tensioni questa mattina nel comune di Casier (Treviso), dove a far scattare l'allarme in un centro d'accoglienza per extracomunitari è stata una positività al Coronavirus riscontrata all'interno della struttura.

Stando a quanto riferito da Treviso Today si tratterebbe di un operatore di nazionalità afghana, di rientro in Italia dopo un periodo di ferie trascorso nel proprio paese di origine. Prima una febbre persistente poi i sintomi affini a quelli tipici degli affetti da Covid-19: una situazione che aveva portato i responsabili della struttura a richiedere nella serata di ieri l'intervento della Usl locale per effettuare un più che necessario tampone faringeo.

Un esame risultato positivo dopo le analisi effettuate in laboratorio, cosa, questa, che ha ovviamente fatto scattare i protocolli previsti per situazioni del genere. Nel corso della mattinata di oggi, giovedì 11 giugno, nei locali dell'ex caserma Serena si sono presentati gli uomini della Usl2, con l'intenzione di attivare immediatamente tutte le procedure di prevenzione previste dal caso.

Gli operatori, tuttavia, non avevano fatto i conti con la rabbiosa reazione degli ospiti del centro d'accoglienza, che si sono rifiutati di essere sottoposti a visita medica, di effettuare i tamponi faringei e soprattutto di finire in quarantena. Accese le proteste degli extracomunitari (sono 330 quelli ospitati nella struttura dell'ex caserma), tanto da convincere gli uomini della Usl a richiedere l'intervento sul posto delle forze dell'ordine per tentare di riportare la calma e contribuire ad attivare quelle procedure di prevenzione necessarie in casi del genere a garantire la salute dei cittadini.

Oltre a carabinieri, polizia e vigili urbani, sul posto è giunta anche un ambulanza del Servizio sanitario di urgenza ed emergenza medica (Suem), che ha portato soccorso ad uno degli stranieri colto da lieve malore. Anche il sindaco di Casier Renzo Carraretto si è precipitato in via Zermanese per verificare la situazione, rilasciando poi delle dichiarazioni ai giornalisti presenti.

"È stato subito isolato, aveva la mascherina, seguiva tutte le prescrizioni e questo tranquillizza un po'", racconta. "Ma siccome sono il primo cittadino non mi basta questo. Dunque voglio assolutamente che ci sia una tranquillità con il monitorare tutti, fare i tamponi a tutti. Voglio rassicurare tutti i miei concittadini che è già tutto predisposto", aggiunge Carraretto. Per quanto riguarda gli stranieri, "Da parte loro, c'è la fretta di capire qual'è il programma, come devono comportarsi e cosa devono fare. Perchè hanno paura per quello che riguarda i posti di lavoro, dato che per ora sono qua dentro chiusi. Loro vogliono sapere al più presto come si svolgeranno queste operazioni. Già da stamani ci siano attivati tutti, ringrazio le forze dell'ordine, il prefetto e la Usl perchè fin da subito siamo entrati in azione".

Sul perchè della protesta il primo cittadino spiega: "Loro vorrebbero capire subito cosa devono fare, vorrebbero capire se possono andare a lavorare o no.

Abbiamo già detto che ovviamente sono stati avvisati subito i datori di lavoro".

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