Cronache

Come funziona e a che punto è ReiThera, il vaccino tutto italiano

Come funziona il vaccino sviluppato in Italia che è appena entrato in Fase 2: "Stiamo cercando volontari, ecco come partecipare alla sperimentazione"

Come funziona e a che punto è ReiThera, il vaccino tutto italiano

L’argomento vaccino è uno dei più discussi dell’ultimo periodo. Da quando è iniziata la campagna vaccinale la speranza di debellare il coronavirus si alimenta giorno dopo giorno. Il vaccino, come dicono gli esperti del settore, è l’unico strumento a disposizione per combattere la pandemia. Mentre si procede con la somministrazione dei vaccini già disponibili, di pari passo la ricerca va avanti e ne sperimenta di nuovi. Tra questi ultimi vi è quello tutto italiano ReiThera. Anche l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo si unisce agli studi di seconda e terza fase sul vaccino GrAd-Cov.2 della società biotecnologica italiana ReiThera, in collaborazione con l’Istituto “Spallanzani” di Roma. All’interno del Policlinico di Palermo la sperimentazione si svolgerà sotto la direzione del direttore del reparto di Malattie Infettive Antonio Cascio che ha fatto il punto della situazione su ilGiornale.it.

A che punto è la sperimentazione?
"Si è conclusa lo scorso gennaio la Fase 1 della sperimentazione, partita ad agosto 2020: i dati preliminari sulla sicurezza e l’immunogenicità hanno dimostrato non solo che il vaccino è stato ben tollerato, ma che è stato immunogenico, ovvero l’organismo in cui è stato inoculato ha prodotto sia anticorpi che linfociti T. La sperimentazione sta procedendo ora con la Fase 2 e 3, per verificare in modo più estensivo quali sono le risposte al vaccino da parte di soggetti volontari. Prevediamo di arruolare 900 persone".

Facciamo chiarezza: come funziona il Reithera, che tipo di vaccino è? Quante inoculazioni necessiterebbero?
"Diversamente dai vaccini Pfizer e Moderna, che si basano su una tecnologia a mRNA, il Reithera, come i vaccini AstraZeneca, Johnson & Johnson e Sputnik, si basa su una piattaforma vaccinale del “vettore virale” (Adenovirus di gorilla modificato per renderlo non in grado di replicarsi), che contiene l’informazione genetica per produrre la proteina spike del SARS-CoV-2. Tali proteine stimoleranno il sistema immunitario. Sono necessarie due inoculazioni a distanza di 21 giorni. Nei due giorni (1 e 22) in cui sarà inoculato il vaccino verrà richiesto di restare in osservazione presso il centro clinico per almeno 30 minuti. Sembrerebbe comunque che già con la prima somministrazione si raggiunga una buona copertura. L’impegno per chi sceglierà di diventare un volontario si traduce in un controllo iniziale per valutare lo stato di salute e, se idoneo, in successive 7 visite nel corso di 24 mesi di osservazione per valutare quanto perdura la copertura immunitaria".

Quali sono i vantaggi della sua sperimentazione e produzione in Italia?
"Avere un vaccino italiano, a parte il vantaggio economico, sarà una garanzia in termini di logistica e di approvvigionamento. Anche l’immagine del nostro Paese farà un balzo avanti".

Nei prossimi mesi il ReiThera potrebbe rappresentare il richiamo di altri vaccini? Potrebbe essere compatibile?
"Si, assolutamente si, anche se si cercherà di evitare l’utilizzo di due vaccini diversi in quanto in tutte le sperimentazioni vengono utilizzate 2 dosi del medesimo vaccino".

Si può parlare già da adesso di fasce d’età relativamente alla sua compatibilità?
"Si prevede che sia compatibile per tutte le fasce di età. Dalla sperimentazione sono stati esclusi i minorenni e le donne in gravidanza ed in allattamento solo per un fatto di opportunità, non perché lontanamente si pensi che il vaccino che possa essere pericoloso o non efficace".

State cercando dei volontari, quali caratteristiche devono avere?
"Lo studio prevede l’arruolamento di soggetti volontari di entrambi i sessi e di età superiore ai 18 anni, anche anziani, che presentino queste condizioni: Non aver contratto in precedenza un’infezione da SARS-CoV-2 confermata da test molecolare; avere condizioni cliniche stabili; assenze di malattie gravi e/o incontrollate; non essere in gravidanza (confermata con test positivo) o in allattamento. Delle 900 persone arruolate, almeno 225 dovranno avere un'età maggiore di 65 anni o meno di 65, ma con patologie varie (tumori, Hiv etc).

Com’è possibile mettersi in contatto con voi per sottoporsi alla sperimentazione?
"Le persone interessate ad aderire allo studio possono telefonare al numero 091-6554013, attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle 11.00, oppure inviare una e-mail all’indirizzo mivaccinocolreithera@gmail.

com".

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