Difesa

Un aereo da rifornimento stealth: il piano degli Usa per colpire in profondità

La Skunk Works, divisione per lo sviluppo degli "Ufo" dell'Aeronautica statunitense, ha rilasciato il rendering di una nuova aerocisterna con capacità stealth, rifornirà i caccia nelle missioni più ardite nello spazio aereo nemico

Un aereo da rifornimento stealth: il piano degli Usa per colpire in profondità

Ascolta ora: "Un aereo da riforniemento stealth: il piano degli Usa per colpire in profondità"

Un aereo da riforniemento stealth: il piano degli Usa per colpire in profondità

00:00 / 00:00
100 %

La divisione segreta di Lockheed Martin che agisce in sotto il logo della "Puzzola beffarda" dagli hangar più sorvegliati dell'Area 51 ha rilasciato e il rendering che ci rivela quale potrebbe essere il design del nuovo velivolo da rifornimento stealth nel contesto del programma Next-Generation Air Refuelling System. L'obiettivo dei ricercatori è sostituire le aerocisterne del tipo Kc-46 e Kc-135, basate sui Boeing 767 e 707.

La Skunk Works - a cui è attribuita la realizzazione dei più sofisticati, segreti e innovativi velivoli impiegati nel presente e nel passato dall'Us Air Force, per citarne due, l'F-22 Raptor, gli aerei spia U-2 e Sr-71 Blackbird, e il il caccia stealth F-117 Nighthawk - sta affrontando una nuova sfida probabilmente connessa al più ampio programma Next Generation Air Dominance: lo sviluppo da parte degli Stati Uniti di una "famiglia di sistemi" che succederà al Lockheed Martin F-22 Raptor, sviluppando un vettore aereo di sesta generazione che garantirà la superiorità aerea e sarà accompagnato dai droni gregari. Anche detti "Loyal Wingman".

Questo velivolo, ora noto con la sigla di KC-Z, mira a sostituire le aerocisterne KC-46 e KC-135 nel 2030, e nel renderig diffuso da Aviation Week è impegnato a rifornire in volo un caccia multiruolo F-35A: velivolo con capacità stealth a cui verrebbero affidate quelle che in gergo vengono definite "missioni di fascia alta", ossia operazioni destinate agli aerei da combattimento più sofisticati, negli spazi aerei ostili più protetti e dunque pericolosi al punto da necessitare - come condizione sine qua non - della capacità stealth per non essere rilevati dai radar avversari.

Non solo rifornimento in volo

Secondo quanto riportato dal generale Mike Minihan, comandante dell'Air Mobility Command dell'Aeronautica degli Stati Uniti, queste nuove aerocisterne, che a prima vista sembrano di "giganteschi" F-22 con una generosa apertura alare, oltre al rifornimento di carburante, "potrebbero fare molto di più". L'articolo pubblicato da The Avionist elenca infatti capacità di "gestione della battaglia" e quello che è un requisito molto diffuso tra le nuove piattaforme aeree in via di sviluppo: la cosiddetta "open-architecture" dei sistemi militari. Un concetto di versatilità che prevede più impieghi.

Attualmente la maggior parte delle missioni di rifornimento aereo vengono eseguite in spazi aerei considerati “sicuri” o in “ambienti permissivi” da aereocisterne “tradizionali” che assistono quei velivoli ai margini della zona operazione prima che entrino in azione. I velivoli stealth, a differenza di altri vettori, non posso trasportare serbatoi supplementari da “sganciare” come i velivoli non furtivi: dunque le loro riserve di carburante sono limitate ai serbatoi interni che garantiscono, come tutte le altre specifiche, una firma radar ridotta.

Questa nuova generazione di aereocisterne stealth consisterebbe dunque una penetrazione dello spazio aereo avversario grazie alle loro caratteristiche.

Garantendo una migliore sopravvivenza e connettività con i nuovi sistemi dell'Air Force, che per questo desidera modernizzare la sua flotta di rifornitori in volo estendendo le capacità di queste piattaforme alla gestione della battaglia, della difesa aerea e missilistica, integrando nuovi sistemi nel concetto di “interconnessione” che prendendo forma nelle nuove strategie militari affidate ai “sensori” e ai dati, prima che alle "armi" vere e proprie.

Commenti