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Conte va a fare lo sciacallo a Genova. Ma riceve soltanto fischi

Figuraccia di Giuseppi per una manciata di voti: provando a sfruttare l'inchiesta ligure, l'ex premier è stato contestato e insultato alla manifestazione contro progetti e grandi opere dai portuali legati a Potere al popolo

Conte va a fare lo sciacallo a Genova. Ma riceve soltanto fischi

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Conte va a fare lo sciacallo a Genova. Ma riceve solanto fischi

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La Liguria è sconvolta dal terremoto politico-giudiziario che ha portato all'arresto del governatore Giovanni Toti con l'accusa di corruzione. Oggi a Genova si è tenuto il corteo della rete dei comitati liguri - legati a Potere al popolo - contro progetti e grandi opere "calate dall'alto" e Giuseppe Conte ha intravisto una grande occasione per provare a strappare qualche voto in vista delle imminenti europee. Sciacallaggio allo stato puro, non una novità in casa Movimento 5 Stelle. Ma Giuseppi non ha fatto i conti con il buonsenso dei manifestanti, tutt'altro che felici di essere sfruttati per biechi interessi elettorali.

Risultato? Conte fischiato, contestato e insultato. Gran parte dei due mila partecipanti ha accolto Conte con "buu" di disapprovazione, ma non solo. "Fuori Conte dal corteo, vai pure con Salvini che ha rovinato la città, vai con Bucci, Rixi e Toti, vai pure pezzo di m…", la frase che un presente ha rivolto all'autoproclamato avvocato del popolo. Altri hanno invece intonato il coro "Fuori Conte dal corteo". La presenza del leader grillino ha sollevato più di un malumore e ora la distanza - anche fisica - tra i manifestanti e Conte si è ampliata. Già in mattinata gli organizzatori della manifestazione - rivolta a contrastare l'approdo del rigassificatore davanti alle coste di Vado Ligure, ma anche contro Skymetro, funivia del Lagaccio - avevano preso le distanze, parlato di presenza "strumentale".

Un flop visibile ad occhio nudo, il nadir del populismo. A differenza di quanto immaginato e sperato dall'ex primo ministro, il popolo di Genova non ha apprezzato la mossa opportunistica, smascherando l'ipocrisia e la demagogia. Non è un caso l'intervista rilasciata quest'oggi alla Stampa per gettare fango sul centrodestra in relazione all'inchiesta ligure, ma non solo. In Italia "si stanno creando le condizioni per una nuova diffusa Tangentopoli", il j'accuse tracotante: "Sono ridicoli, come può rimanere al governo di una Regione un presidente agli arresti domiciliari? Che immagine diamo delle nostre istituzioni? Del resto, anche la ministra Santanché è ancora lì, va a rappresentare all'estero il made in Italy, nonostante sia accusata di aver usato in modo fraudolento i fondi del Covid".

Ma certi mezzucci non funzionano più, Conte si metta il cuore in pace.

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