Il podio

I finti martiri della Rai, la caduta dei pm anti Cav e il 25 aprile bis di Schlein: ecco il podio dei peggiori

Pagliacciata a viale Mazzini: accusano Meloni di censura ma lo fanno dagli studi Rai. Boccassini e De Pasquale nei guai. Il Pd trasforma la Festa della Repubblica in un bis del 25 aprile. Ecco i peggiori della settimana

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Non c'è ombra di dubbio, è la notizia della settimana: a viale Mazzini è finalmente crollato il muro del sindacato rosso che per oltre settant’anni ha fatto il bello e il cattivo tempo in Rai. Lo sciopero indetto contro il "bavaglio del governo Meloni" è, infatti, finito in un flop storico. A parte il Tg3, tutti i notiziari dei canali di Stato (ovvero Tg1, Tg2 e RaiNews) sono andati regolarmente in onda. Ovviamente Elly Schlein non ha accettato la sconfitta e si è subito messa a montare la polemica. "TeleMeloni nega i diritti", la sua accusa. Senza sapere di quali diritti parli la segretaria del Pd, ci limitiamo a chiederle: i giornalisti Rai non possono pensare con la propria testa e dissentire dal sindacato?

Che, poi, dove sta tutto 'sto bavaglio? Basta fare un po' di zapping per capire che l'aria che tira non è affatto quella descritta dalla sinistra. Giusto per fare qualche nome: Marco Damilano, Sigfrido Ranucci e Serena Bortone. Per non parlare degli ospiti in pianta stabile: Maurizio Molinari, Massimo Giannini, Michele Serra, Concita De Gregorio, Corrado Augias, Gad Lerner. Eppure tutti quanti si lamentano che il governo censura. E da quale pulpito vanno a gridarlo? Da quella stessa Rai che li starebbe censurando! Ma cari finti martiri, che filate dritti al terzo posto del podio dei peggiori, questa settimana l'unica (vera) censura l'abbiamo vista ai danni del ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, agli Stati generali della natalità.

Al secondo posto troviamo le toghe anti Cav: Ilda "la rossa" Boccassini e Fabio De Pasquale. Lui retrocesso dal Csm perché giudicato "non obiettivo né tantomeno equo" e lei finita sotto indagine perché avrebbe taciuto all'Antimafia la fonte del giornalista che mise in croce Silvio Berlusconi. E noi che continuiamo a sperare in una giustizia giusta! Ma d'altra parte basta guardare l'inchiesta di Genova, che ha portato agli arresti domiciliari Giovanni Toti, per capire che le nostre speranze sono mal riposte. Il governatore era spiato dal 2021 ma - guardate un po' - la Procura si è svegliata tre settimane prima delle europee. E dire che la richiesta dei magistrati risale a dicembre. Ma si sa, sotto elezioni, sono tutti più solerti. E poi quelle accuse di contatti con i clan mafiosi suonano di bufala lontano a un miglio: stando a quanto uscito sinora, l'entourage di Toti non ha mai ceduto a pressioni.

Al primo posto del podio dei peggiori, questa settimana, c'è Elly Schlein. Per il 2 giugno, una settimana prima del voto, ha annunciato "una grande manifestazione a difesa dell'Italia e dell'Europa", ovviamente contro Giorgia Meloni e il suo governo. L'obiettivo della segretaria dem è trasformare la Festa della Repubblica in una sorta di 25 aprile bis.

Così anche quella che dovrebbe essere una giornata di unità nazionale, per colpa di quelli che amano definirsi "democratici", finirà per essere una giornata di scontro.

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