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"Fasci appesi". Il volantino choc degli anarchici con l'esponente FdI a testa in giù

Il presidente meloniano del Municipio VI di Roma sgombera lo spazio occupato dagli anarchici e viene minacciato. La solidarietà di Fratelli d'Italia: "Grave clima di odio e di violenza, ma vai avanti con onore"

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Minacce ignobili attraverso dei manifesti che lo ritraggono legato, appeso per i piedi, a testa in giù. È questo l'ultimo segno lasciato dagli anarchici che provano a intimidire le istituzioni senza alcun tentennamento. Vittima dell'inquietante gesto è Nicola Franco, presidente di centrodestra del Municipio VI di Roma, finito nel mirino di chi evidentemente non ha gradito l'atto di coraggio con cui è stato sgomberato lo spazio occupato per restituirlo finalmente ai cittadini e trasformarlo così in presidio socio-sanitario. Un pericoloso clima di odio che fa il paio con l'aggressione ricevuta dai militanti di Forza Italia a Roma, zona San Paolo.

Volantino anarchici, Nicola Franco (FdI Roma) a testa in giù

Nel deplorevole fotomontaggio Franco compare appeso a testa in giù a piazzale Loreto. Alcuni manifesti di questo genere sono comparsi nella giornata di ieri, venerdì 10 maggio, a Torre Maura e Torre Spaccata. Il tutto corredato da un'eloquente didascalia impressa sulla locandina che mette in evidenza l'intolleranza e l'odio nei confronti di chi si impegna per promuovere la legalità contro le occupazioni: "Stop sgomberi, più fasci appesi". La colpa? Aver sgomberato alcuni locali occupati, destinati ora a diventare sede di servizi della Asl Roma 2.

Le parole di Nicola Franco

Franco, contattato da IlGiornale.it, piuttosto che focalizzarsi sulle minacce ricevute si sofferma sull'attacco rivolto al Prefetto di Roma Lamberto Giannini e al Questore della Capitale Carmine Belfiore: "Servitori dello Stato che da quando hanno preso incarico a Roma stanno dando un contributo fondamentale alla lotta alla criminalità in particolare nel territorio del Municipio 6, quello con il più alto tasso di criminalità della città e dove operano 14 clan mafiosi".

Il presidente del Municipio VI di Roma, di area Fratelli d'Italia, rivendica il lavoro portato avanti dando seguito a quanto iniziato dall'allora Prefetto e oggi ministro Matteo Piantedosi: "Su questo territorio la criminalità retrocede e lo Stato avanza". E lancia un messaggio chiaro a chi spera di attaccare il cuore dello Stato che lavora per favorire fiducia e speranza tra i cittadini: "Se è questo l'obiettivo di certi soggetti che si rifanno ai valori dell'antifascismo allora c'è da stare preoccupati, e soprattutto i veri antifascisti dovrebbero prendere le distanze e condannare certi personaggi".

La solidarietà al presidente

Sono arrivate puntuali le parole di solidarietà verso Franco. A partire da Giovanni Quarzo, capogruppo di Fratelli d'Italia al Comune di Roma, che assicura: "Quanto accaduto è grave, ma noi e il presidente Franco non ci faremo certo intimidire da qualche vile che non ha neppure il coraggio di mostrarsi in pubblico". Ad affidare la sua solidarietà al presidente del Municipio VI della Capitale è anche Stefano Erbaggi, consigliere di FdI al Comune di Roma, secondo cui l'episodio avvenuto a Torre Maura non va sottovalutato perché "è frutto di un clima di tensione che si sta venendo a creare anche per colpa di una parte politica che tarda sempre a dissociarsi da episodi simili, quando lo fa".

A chiedergli di tirare dritto e di continuare lungo la strada intrapresa senza alcuna paura ma con forza e onore è pure Federico Rocca. Per il consigliere capitolino di Fratelli d'Italia, che esprime piena solidarietà per gli atti intimidatori di cui Franco è stato oggetto, le cause di una situazione del genere sono chiare: "Ovviamente a qualcuno dà fastidio che si stia lavorando con fatica al ripristino delle legalità e lo dimostrano con la loro consueta violenza. Non ci faremo intimidire e non cadremo nel tranello di chi da tempo sta cercando di riportare in Italia un clima di scontro e di violenza".

Gli anarchici all'attacco

Sul sito Rivoluzione anarchica viene riportata una nota in cui si accusa apertamente Franco per essere stato fautore dell'azione repressiva, espressa in termini di sgombero, contro lo spazio occupato anarchico di Torre Maura lo scorso 9 maggio. Viene definito un "pretesto" utile ai fini di una "ridicola propaganda politica".

Ovviamente gli anarchici non perdono l'occasione per ribadire di non riconoscere le istituzioni che promuovono "campagne repressive". Non potevano mancare parole al veleno nei confronti degli "sciacalli giornalisti dalla parte degli infami statali".

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