Coronavirus

Metà Francia è zona rossa. Obbligo di tampone per chi viene in Italia

In Francia 55 dipartimenti su 96 sono stati dichiarati "zona di circolazione attiva del virus". Ma la scuola allenta le restrizioni. Speranza firma l'obbligo di tampone per chi vuole venire in Italia

Metà Francia è zona rossa. Obbligo di tampone per chi viene in Italia

Ormai oltre la metà della Francia è zona rossa. Sono 55 su 96 i dipartimenti francesi dichiarati "zona di circolazione attiva" del coronavirus. Preoccupato della situazione il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che estende l'obbligo di test molecolare o antigenico ai cittadini provenienti da Parigi e altre aree della Francia con significativa circolazione del virus. "I dati europei - ha spiegato su Facebook - non possono essere sottovalutati. L'Italia oggi sta meglio di altri Paesi, ma serve ancora grande prudenza per non vanificare i sacrifici fatti finora".

Metà della Francia è zona rossa

Da tutte le regioni della costa sudorientale ai Pirenei orientali fino al confine italiano e da buona parte della regione centro-est all'area attorno a Parigi. Insomma, nella maggior parte del territorio nazionale "il virus è ancora attivo e circola". Dopo l'aumento record di sabato 19 settembre con 13.498 positivi in più e 311 morti, ieri sono stati registrati 10.569 nuovi casi di Covid-19 in 24 ore. Il lieve calo che non inverte la progressione costante dei contagi è condizionato dal minor numero di tamponi effettuati nel fine settimana. Infatti, sarebbe spigabile con la flessione fisiologica dovuta alla chiusura domenicale dei laboratori di analisi. Per il ministro della Salute Olivier Veran l'allerta rimane alta e il passaggio allo stato di "zona di circolazione attiva del virus" è legato a diversi indicatori: "Il tasso di incidenza, la pressione sugli ospedali, il numero di test effettuati, il tasso di positività dei test, l'evoluzione del numero di focolai...", viene specificato sul sito del ministero della Salute. E la classificazione dei 50 dipartimenti francesi come "zone rosse" potrebbe essere il primo passo verso un ulteriore giro di vite. Infatti, con la zona rossa scatta anche il via libera ai prefetti, che potranno adottare misure supplementari per bloccare l'avanzata del coronavirus.Tra le possibili, ci sono il limite o il divieto per gli assembramenti, la chiusura al pubblico dei luoghi considerati come non essenziali e le limitazioni agli spostamenti. Tutti provvedimenti che devono essere presi in collaborazione con altre istituzioni locali, come le agenzie regionali della Sanità. Il primo ad annunciare nuove restrizioni per fronteggiare la crispandemica è il prefetto del dipartimento del Reno Pascal Mailhos: "Vietati eventi con più di mille persone. I raduni con più di dieci persone sulla via pubblica e nei luoghi che accolgono il pubblico devono essere dichiarati alla prefettura. Nelle case di riposo non potranno essere effettuate più di due visite a settimana, mentre la vendita e il consumo di alcool sono vietati dalle 20 alle 6. L'obbligo di mascherina già in vigore a Lione e a Villeurbane è stato esteso a 10 comuni del Reno con più di 10 mila abitanti. Vogliamo evitare a ogni costo un riconfinamento", ha detto il prefetto, spiegando che "le misure già non bastano. Dobbiamo rafforzarle come a Nizza, Bordeaux e Marsiglia". Mailhos ha poi specificato che per ora bar e ristoranti potranno rimanere aperti.

Le scuole allentano le restrizioni

Nonostante il rischio seconda ondata, da domani le misure anti contagio nelle scuole saranno invece più felssibili. Per le elementari e materne francesi non si procederà più alla chiusura sistematica di una classe sotto i tre casi di alunni positivi al Covid-19. Anche se un bambino risulterà positivo al tampone il resto della classe potrà continuare a fare lezione normalmente. Prima gli alunni che erano stati potenzialmente a contatto con il bambino positivo potevano rientrare a scuola solo dopo un test negativo realizzato sette giorni dopo l'ultimo presunto contatto con il compagno contagiato. Da oggi una classe con un caso di positività non viene più considerata come un possibile focolaio. Il blocco dell'intera classe potrà essere deciso soltanto a partire da tre casi di positività. Il ministero dell'Educazione ha precisato però che la misura non riguarderà, invece, le scuole medie e i licei. La nuova regola per elementari e materne in vigore dadomani si basa, specifica il governo francese, su un parere dell'Alto consiglio della sanità secondo il quale "i bambini sono a scarso rischio di forme gravi e poco attivi nella trasmissione" del Covid 19. Intanto ieri, con 12 morti in più di sabato, la Francia ha raggiunto un totale di 31.585 decessi dall'inizio della pandemia.

In Italia tamponi obbligatori per chi arriva da Parigi

L'aumento del numero dei contagi in Francia preoccupa anche l'Italia. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza annuncia su Twitter di aver "firmato una nuova ordinanza che estende l'obbligo di test molecolare o antigenico ai cittadini provenienti da Parigi e altre aree della Francia con significativa circolazione del virus". Una decisione dettata dalla preoccupante progressione dei contagi registrata in Francia negli ultimi giorni. "L'Italia sta meglio di altri Paesi, ma serve grande prudenza per non vanificare i sacrifici fatti finora", ha spiegato il ministro. Ecco i dipartimenti della Francia indicati nell'ordinanza, che entrerà in vigore domani: Alvernia-Rodano-Alpi, Corsica, Hauts-de-France, Ile-de-France, Nuova Aquitania, Occitania, Provenza-Alpi-Costa azzurra. Un elenco che si aggiunge a Spagna, Grecia, Croazia e Malta, per cui già prima di Ferragosto era stata introdotta l'obbligatorietà del tampone entro 48 ore dal rientro in Italia.

E ora il commissario Domenico Arcuri in concerto con il ministero della salute e il Cts stanno lavorando per fornire gli aeroporti milioni di tamponi rapidi.

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