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"Spero di guarire, vorrei rivedere la Tour Eiffeil", Celine Dion torna a parlare della sua malattia

In una lunga intervista a Vogue Francia Celine Dion parla della sua malattia rara che dal 2022 ha bloccato la sua carriera e la sua vita

"Spero di guarire, vorrei rivedere la Tour Eiffeil", Celine Dion torna a parlare della sua malattia

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"Spero di guarire, vorrei rivedere la Tour Eiffeil", Celine Dion torna a parlare della sua malattia

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È un'intervista commovente, vera e molto sentita quella che Celine Dion ha rilasciato a Vogue Francia, dove torna a parlare della sua malattia rara che in pochi anni l'ha letteralmente trasformata, impedendogli prima di cantare e ora arrivando a temere per la sua vita.

Le parole commoventi

"Ho questa malattia per qualche motivo sconosciuto. Per come la vedo io, ho due scelte. O mi alleno come un atleta e lavoro duro, oppure stacco la spina ed è finita, rimango a casa, ascolto le mie canzoni, sto davanti allo specchio e canto per me. Ho scelto di lavorare con tutto il mio corpo e tutta la mia anima, dalla testa ai piedi, con un team medico. Voglio essere il meglio che posso essere. Il mio obiettivo è rivedere la Torre Eiffel", sono le prime parole raccontate alla rivista.

Le conseguenze della malattia

La cantante, madre di due gemelli, considerata una delle più grandi interpreti del nostro secolo, si è confessata a cuore aperto con il magazine di moda, soprattutto sulla Sindrome della Persona Rigida che ha ammesso di non aver ancora sconfitto. Nella lunga intervista ha espresso la speranza che possa trovarsi una "cura miracolosa", che possa farla uscire da questa dolorosa situazione, anche se ha ammesso di stare lavorando molto anche sulla sua accettazione.

Il lungo e doloroso percorso

Era il 2022 quando la cantante canadese ha annunciato ai suoi fan che si sarebbe presa una pausa dagli impegni professionali per concentrarsi sulla sua salute dopo aver rivelato la patologia che l'aveva colpita. Da allora ha smesso di fare tournée e di esibirsi dal vivo. Nell'intervista, racconta di trascorrere cinque giorni alla settimana in "terapia atletica, fisica e vocale". "Lavoro sulle punte dei piedi, sulle ginocchia, sui polpacci, sulle dita, sul canto, sulla voce… devo imparare a conviverci adesso e smettere di mettermi in discussione. All'inizio mi chiedevo: 'Perché io? Come è successo? Cosa ho fatto? È colpa mia?"'.

L'accettazione

Con il passare del tempo è arrivata poi una sorta di accettazione e con questa è cambiato anche il suo atteggiamento: "La vita non ti dà risposte. Devi solo viverla", ha detto. A consolarla e a portarle conforto l'amore incondizionato delle persone a lei care e dei suoi fan che non le hanno mai fatto mancare la vicinanza. "Le persone che soffrono di Sps potrebbero non essere abbastanza fortunate o non avere i mezzi per avere buoni medici e buone cure. Ho questi mezzi e questo è un dono. Inoltre, ho questa forza dentro di me. So che niente mi fermerà",

Cos'è la Sindrome della persona rigida

Chiamata anche Sindrome della bella addormentata, colpisce principalmente il cervello e il midollo spinale (il sistema nervoso centrale), ma causa sintomi simili a quelli di alcuni disturbi dei nervi periferici.

Si tratta di una rara condizione neurologica caratterizzata da rigidità fluttuante del torace e degli arti, spasmi muscolari dolorosi, fobia legata allo svolgimento di determinati compiti, tendenza a sussultare in maniera anomala e deformità anchilosanti, come la postura lombare fissa in iperlordosi.

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