Cronaca locale

Naba, una «cittadella» per studiare l’arte

Cabassi: «È un gioiello fondato da grandi maestri. Abbiamo voluto dargli una casa e un futuro»

Art happens. Lo diceva il pittore americano Whistler. «L’arte capita e soffia dove vuole». E bisognerebbe andare in via Darwin, ai margini meridionali della città, per vedere che aria tira. Ampi spazi, installazioni artistiche, alberi sotto i quali studiare, laboratori e uffici: arriva il nuovo quartiere dove cultura e finanza si incontrano.
Un’area di 6mila metri quadri completamente ristrutturata in una delle zone più vivaci sotto il profilo artistico e culturale. Un complesso di sei palazzine in stile anni Trenta adibite ad aule, atelier e laboratori. Sono i tratti caratteristici del volto della Nuova accademia di belle arti (Naba), che ha inaugurato ieri mattina la sua sede di via Darwin. Al taglio del nastro hanno preso parte il presidente della Regione Roberto Formigoni, il presidente della Provincia Filippo Penati e l’assessore allo Sport Aldo Brandirali. «La scuola stessa - commenta Formigoni - è un’opera d’arte in grado di formare ed esprimere libertà e il progetto che vuole portare avanti è in sintonia con il programma su cui anche la Regione ha voluto puntare». Con oltre cinquecento iscritti, l’Istituto, struttura interamente privata, vive solo delle rette degli studenti e di qualche contributo del Fondo sociale europeo.
Un open day per celebrare la conclusione della prima fase dei lavori di ristrutturazione degli edifici dell’ex Istituto sieroterapico. Il complesso, costituito da una serie di edifici che si sono aggregati in circa settant’anni, è stato acquistato nel 2000 per 30 miliardi di lire da Brioschi Finanziaria, società che fa capo alla Bastogi e rientra nel Gruppo Cabassi. Un ampio progetto di riqualificazione, costato finora 30 miliardi di vecchie lire, ha portato all’integrale bonifica e messa in sicurezza dell’area e al recupero architettonico dei principali corpi di fabbrica riconvertiti in spazi più flessibili e razionali che, oltre alla Naba, sono oggi sede di società internazionali quali Sas Institute, Wincor Nixdorf e Samsung. «Ciò a cui assistiamo oggi è l’esempio di un progetto realizzato e con un futuro solido», spiega Marco Cabassi, amministratore delegato della Bastogi. «Naba era un gioiellino - continua Cabassi -: fondata da grandi maestri e portata avanti dal professor Zappa, aveva tuttavia bisogno di una casa. Noi abbiamo voluto dargliela per garantirne un futuro». Ma i cantieri non sono chiusi. La seconda fase dello sviluppo dell’area prevede, infatti, la costruzione di tre nuovi edifici, per un totale di ulteriori 14mila metri quadri. Una città nella città. «Tutto il Comune - spiega Brandirali - punta a far diventare questo posto uno dei poli artistici più importanti di Milano». Poi la promessa dell’assessore: «Fate buone proposte: noi siamo a disposizione».

Lo stesso Penati ha affermato che anche «la Provincia auspica una stretta collaborazione con l’Accademia» e spera che «l’Istituto parteciperà alla mostra itinerante di design che si inaugurerà il prossimo gennaio a New York».

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