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“Rivolta con mazze e olio bollente”. Due agenti feriti nel carcere di Avellino

Decine di detenuti si sono organizzati con armi atte a offendere per dare vita ai una rivolta nel carcere di Avellino, rientrata solo alcune ore dopo

“Rivolta con mazze e olio bollente”. Due agenti feriti nel carcere di Avellino

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Si è accesa una rivolta nel carcere di Avellino, dove un'intera ala è stata tenuta per alcune ore sotto il controllo dei detenuti che, armati di mazze e di olio bollente minacciano gli agenti. Sono circa 50 quelli che hanno avviato la rivolta in tarda mattinata, scatenando il panico all'interno della struttura circondariale, dove a fronteggiarli ci sono appena 20 agenti del Dap. Una sproporzione che rischia di causare gravissime conseguenze. Intanto c'è già notizia di alcuni agenti che sono rimasti feriti negli scontri.

I detenuti hanno smontato i letti recuperando le mazze di ferro con le quali hanno minacciato gli agenti. Si tratta di reclusi comuni, che si trovano ristretti nella sezione al primo piano della casa circondariale. La protesta dei detenuti, che alcune fonti definiscono una "vera e propria rivolta", sarebbe stata originata dalla punizione inflitta a un detenuto della stessa sezione per motivi disciplinari. Dall'esterno sono intervenuti in supporto della polizia penitenziaria gli uomini della polizia e dei carabinieri che hanno circondato la struttura e fatto cordone mentre all'interno la direzione e gli agenti presenti tentavano di avviare trattative con i detenuti per convincerli a desistere dalla protesta.

Alla fine non è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine esterne e poco dopo le 16 tutti detenuti coinvolti nella rivolta sono rientrati nelle loro celle. Pare sia stata proprio la presenza dei rinforzi all'esterno del carcere a far desistere i detenuti dal proseguire la protesta. Il clima all'interno del carcere di Avellino è da tempo molto teso. "Da mesi, settimane, giorni denunciamo che il carcere è da tempo fuori controllo, e il Sappe proprio ieri era tornato a chiedere ai vertici dell'Amministrazione penitenziaria l'assegnazione urgente e straordinaria di un contingente del Gruppo Operativo Mobile (Gom) della Polizia Penitenziaria per fronteggiare le criticità operative del Reparto irpino, denunciate dal Sindacato in più occasioni e testimoniate anche dalla crescita esponenziale degli eventi critici tra le sbarre", ha dichiarato Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

L'appello del Sappe al ministro della Giustizia Nordio ed al Capo del Dap Russo è "assumere con urgenza provvedimenti straordinari per fronteggiare la situazione in atto e dare concreto supporto del personale della Casa circondariale. Ministero della Giustizia e Dap raccolgano i reiterati appelli del Sappe ad incrementare l'organico del carcere per meglio organizzare l'operatività del personale. Si dia concretamente da fare per predisporre ogni utile intervento a tutela dei poliziotti e degli altri operatori penitenziari.

La richiesta di inviare a Avellino personale del Gom va in questa direzione".

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