Politica economica

Pignoramenti rapidi e lotta all'evasione fiscale: ecco cosa cambia

Il governo agevola l'accesso ai debiti inevasi: sarà più semplice accedere ai conti per accelerare i pignoramenti

Pignoramenti rapidi e lotta all'evasione fiscale: ecco cosa cambia

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La manovra prevista dal governo punta sulla lotta all'evasione e inserisce una misura che agevola l'accesso diretto al fisco, in modo tale da dare maggiori strumenti in mano all'amministrazione finanziaria per ottenere il dovuto. La guerra agli evasori è dichiarata con i pignoramenti più rapidi. Arriva, quindi, la possibilità per l'agente della riscossione di accedere direttamente ai conti correnti, per verificarne la disponibilità. Se da questi controlli dovessero emergere "crediti del debitore", il fisco potrà procedere "telematicamente, senza indugio" con "l'ordine di pagamento", accelerando così i tempi di recupero.

Nella bozza del testo si legge: "Prima di procedere al pignoramento dei conti correnti rinvenienti dalla consultazione dell'archivio dei rapporti finanziari, l'agente della riscossione può, in fase stragiudiziale, accedere, mediante collegamento telematico diretto, alle informazioni relative alle disponibilità giacenti sui predetti conti correnti". Nella stessa bozza si legge anche che "La notifica dell'ordine di pagamento è effettuata, a pena di nullità, anche al debitore, con le modalità stabilite".

Le soluzioni tecniche di cooperazione applicativa sono per norma definite con un decreto del Mef, sentite l'Associazione bancaria italiana, Poste italiane e l'Associazione italiana dei prestatori servizi di pagamento, nonché il Garante per la protezione dei dati personali. A fronte della misura per i debiti non saldati, per i quali si cerca di risolvere con la riscossione, arriva anche lo stop alle compensazioni per quelli superiori ai 100mila euro, tra le misure fiscali spunta anche l'innalzamento, dall'8 all'11%, della ritenuta operata da banche e Poste sui bonifici effettuati dalle imprese per fruire delle detrazioni per i bonus in edilizia.

Inoltre, il ministro Zangrillo ha espresso il suo impegno contro il blocco del turnover: "Personalmente non

ho avuto alcuna interlocuzione con il Mef su questo tema: per cui al momento non mi sembra che sia un'ipotesi in campo". Da parte del presidente dell'Anci Antonio Decaro l'ipotesi è stata "scongiurata".

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