Politica estera

Tokayev: "Il 2024 sarà un anno cruciale per il Kazakistan"

Nel corso di una lunga intervista al quotidiano Egemen Qazaqstan, il presidente kazako ha tracciato le proprie aspettative per il nuovo anno

Tokayev: "Il 2024 sarà un anno cruciale per il Kazakistan"

Ascolta ora: "Tokayev: "Il 2024 sarà un anno cruciale per il Kazakistan""

Tokayev: "Il 2024 sarà un anno cruciale per il Kazakistan"

00:00 / 00:00
100 %

La sua posizione geografica e la sua importanza strategica, hanno reso il Kazakistan centrale in molti dossier riguardanti l'Europa e l'Asia. Il Paese mantiene solidi rapporti con l'ex madrepatria russa ma, al tempo stesso, non sembra appoggiare Mosca in modo netto in Ucraina. Al contempo, il governo del presidente Tokayev appare sempre più orientato verso la Cina. Motivo per cui in diverse cancellerie internazionali, in vista dei prossimi mesi, si cerca di capire quali saranno le prossime mosse dello stesso Tokayev.

Il presidente kazako, dal canto suo, ha voluto sottolineare nel corso di una lunga intervista di considerare importanti i rapporti sia con Pechino che con Mosca. Il tutto nell'ambito della volontà del Kazakistan di aprire le porte a nuovi investimenti stranieri e di proseguire nell'ambito delle riforme. Queste ultime stanno coinvolgendo sia la sfera politica che sociale del Paese, con i tentativi di Tokayev di estendere le tutele sociali e di introdurre un sistema politico più equilibrato.

Il Kazakistan tra Mosca e Pechino

Anche se affrontato nella parte finale dell'intervista concessa su Egemen Qazaqstan, il tema della politica estera è quello su cui a livello internazionale si stanno concentrando le maggiori attenzioni. Tokayev ha parlato sia dei rapporti con la Russia che di quelli con la Cina. Questi ultimi appaiono di gran lunga quelli in maggiore espansione, destinati a diventare ancora più importanti alla luce dei legami economici sempre più saldi con Pechino.

"Il Kazakistan e la Cina - ha dichiarato Tokayev - intrattengono relazioni attive basate sull'amicizia, sul buon vicinato e su un partenariato strategico di lunga data. La posizione geografica strategica del Kazakistan, situato tra est e ovest e confinante con la Cina, presenta ampie prospettive per il transito delle merci cinesi in varie direzioni". Chiaro quindi il riferimento al programma relativo alla nuova via della seta, il piano voluto da Pechino per aumentare le esportazioni verso i mercati più promettenti da qui ai prossimi anni.

Tuttavia, Tokayev non ha voluto tralasciare il tema dei rapporti con la Russia. "Mosca - si legge nelle dichiarazioni del presidente kazako - è un alleato chiave e un partner strategico per il Kazakistan, negli ultimi 30 anni abbiamo costruito solide basi di relazioni interstatali, testimoniate da oltre 300 accordi in vari campi".

In poche parole, Astana vuole intrattenere ottimi rapporti sia con Mosca che con Pechino. Senza quindi arrivare a una sorta di braccio di ferro volto a contendersi il favore del governo di Tokayev. Nella sua intervista, è comunque importante un altro passaggio relativo alla politica estera. Il Kazakistan infatti non nasconde l'ambizione di essere considerato un riferimento per la regione dell'Asia centrale, regione su cui secondo Tokayev sta crescendo sempre più attenzione da parte di diversi attori internazionali, anche occidentali.

"L'interesse per l'Asia centrale sta crescendo in modo significativo in tutto il mondo - ha affermato il presidente kazako nel corso dell'intervista - portando ad una maggiore domanda per la piattaforma di dialogo C5+. Il Kazakistan ospiterà quest'anno il prossimo incontro consultivo dei capi di Stato dell'Asia centrale". Con Astana intenzionata quindi a giocare un ruolo cruciale nell'ambito delle dinamiche politiche ed economiche della regione di appartenenza.

Le riforme interne volute da Tokayev

Ampio spazio nel corso dell'intervista è stato dato alle riforme interne al Kazakistan. Per Tokayev si tratta di un punto fondamentale, soprattutto nell'ottica di rendere il Paese ancora più attrattivo per futuri investimenti stranieri. Il capo dello Stato si è soffermato sull'introduzione di riforme relative al quadro istituzionale. "La Corte Costituzionale ha iniziato i suoi lavori - ha dichiarato Tokayev - Le elezioni per i deputati della camera bassa del Parlamento e degli organi rappresentativi di tutti i livelli si sono svolte secondo nuove regole. Per la prima volta si sono svolte le elezioni dei distretti e delle città di importanza regionale".

Un modo, secondo il presidente kazako, per dimostrare come lentamente il nuovo assetto democratico sta entrando in funzione e sta permettendo un livello di rappresentatività istituzionale maggiore che in passato. Nella prospettiva di Tokayev, le riforme sono importanti anche per rispondere alle domande arrivate dalla piazza nel corso delle proteste di due anni fa. Un argomento quest'ultimo toccato dal capo dello Stato, il quale ha voluto rimarcare come la destabilizzazione di allora è stata amplificata e voluta da elementi estremisti e da gruppi criminali.

Sotto il profilo economico, Tokayev ha dichiarato come l'obiettivo del suo governo è arrivare a un raddoppio dei livelli attuali del Pil entro il 2029.

Da qui i vari investimenti promessi, soprattutto sul fronte dell'ammodernamento del tessuto infrastrutturale del Kazakistan.

Commenti