Politica estera

Trump arrestato a Miami: "Contro di me caccia alla streghe"

Il tribunale di Miami dove Trump è arrivato per ascoltare le accuse a suo carico ha vietato ai giornalisti presenti in aula smartphone e laptop. Prese le impronte del tycoon, ma niente foto segnaletiche

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Impronte digitali ma niente foto segnaletiche per l'ex presidente Donald Trump, comparso poco fa davanti al tribunale federale di Miami e affidato alla custodia degli agenti dell'Us Marshals per il processo di identificazione insieme al co-imputato, Walt Nauta. Il magnate, accompagnato dal figlio Eric, deve affrontare 37 capi d'accusa federali derivanti dall'indagine del consigliere speciale Jack Smith sulla presunta conservazione impropria di documenti riservati nella sua residenza di Mar-a-Lago, a Palm Beach. Le accuse a suo carico includono la conservazione intenzionale di informazioni inerenti la difesa nazionale, la cospirazione per ostacolare la giustizia e false dichiarazioni, secondo una copia dell'atto d'accusa diffusa dalla stampa Usa. Come anticipato la scorsa settimana in un'intervista esclusiva rilasciata a Fox News Digital, Trump, candidato alle primarie repubblicane per le presidenziali del 2024, si è dichiarato non colpevole delle accuse.

L'accusa contro il tycoon

L'indagine del procuratore speciale ha preso in esame la gestione dei documenti che Trump ha portato con sé nel suo resort di Mar-a-Lago dopo aver lasciato la Casa Bianca, oltre alle azioni intraprese dall'ex presidente dopo aver ricevuto il mandato di comparizione nel maggio 2022 per restituire tutto il materiale riservato in suo possesso. Jack Smith, nominato a novembre dal procuratore generale Merrick Garland, ha sottolineato la "gravità" delle accuse mosse contro l'ex inquilino della Casa Bianca. L'atto d'accusa, depositato presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti - Distretto meridionale della Florida - sostiene che qualsiasi "divulgazione non autorizzata" dei documenti riservati che Trump deteneva nella sua residenza privata di Mar-a-Lago "potrebbe aver messo a rischio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, le relazioni con l'estero, la sicurezza delle forze armate degli Stati Uniti, le fonti umane e la continuità dei metodi di raccolta dei dati sensibili dell'intelligence".

Secondo Smith, Trump avrebbe mostrato materiale riservato ad alcune persone nel luglio 2021 al Trump National Golf Club di Bedminster, nel New Jersey. In particolare, i procuratori federali avrebbero ottenuto una registrazione audio di un incontro in cui il tycoon riconosce di aver conservato un documento classificato del Pentagono su un potenziale attacco all'Iran. Presenti due persone che stavano lavorando all'autobiografia dell'ex capo dello staff di Trump, Mark Meadows, oltre ad alcuni collaboratori dell'ex presidente, tra cui la collaboratrice del tycoon, Margo Martin, che registrava regolarmente le conversazioni che i due autori tenevano con l'ex presidente.

Tensione a Miami fuori dal tribunale

Ad attendere l'arrivo del tycoon in tribunale, a Miami, c'erano centinaia di sostenitori dell'ex presidente che intonavano slogan contro giudici e sinistra Usa. Uno degli avvocati di Donald Trump - facente parte del team guidato da Todd Blanche - ha criticato il sistema giudiziario, definendolo un "sistema giudiziario a due livelli". L'avvocato ha definito l'accusa contro l'ex presidente come "un'arma senza vergogna del sistema giudiziario penale". Prima di comparire in tribunale, Trump ha pubblicato un post sulla piattaforma social Truth: "È un giorno triste per l'America" ha scritto.

"Siamo una nazione in declino, questa è una caccia alle streghe".

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