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Ci mancava il "ddl Zan" di Bruxelles. "Censura coi nuovi reati di opinione"

La bozza è già pronta per il via libera del Consiglio europeo. Fdi: inaccettabile. La Lega: la libertà di pensiero non si tocca

Ci mancava il "ddl Zan" di Bruxelles. "Censura con i nuovi reati di opinione"

Un altro Ddl Zan, ma stavolta europeo: a segnalarlo l'europarlamentare di Fdi-Rcr Nicola Procaccini, coordinatore per il gruppo dei Conservatori e riformisti europei nella commissione Libertà civili del Parlamento europeo.

«La Commissione europea - spiega - ha posto le fondamenta per la realizzazione di un mega Ddl Zan. Monitoreremo da vicino l'evoluzione di questo processo. Non permetteremo che la libertà di pensiero e di parola vengano sacrificate ad esclusivo vantaggio dell'ideologia».

Per Procaccini «il rischio è che una definizione dei reati di odio, e di incitamento all'odio, a livello europeo, così come la predisposizione di sanzioni destinate a punirli, diventino l'occasione per inserire nel quadro legislativo europeo il reato di opinione, con tutte le conseguenze in termini di censura del pensiero critico, e non allineato, che questo comporterebbe. L'introduzione tra gli eurocrimini dei reati di odio e di incitamento all'odio basati sul genere risulterebbe fuorviante anche dal punto di vista giuridico». La bozza è stata approvata dal collegio dei commissari in forma scritta e ora l'iter prevede che la proposta sia avallata dal Consiglio dell'Unione all'unanimità in modo che poi sia inserita nella definizione di euro crimini e quindi passerà alla votazione in Parlamento. L'applicabilità varrebbe anche per l'Italia.

Per l'eurodeputata leghista Susanna Ceccardi «non è forse, anche quello, odio nei confronti dei cattolici e di chi pensa che la Vergine Maria e i simboli cristiani siano sacri?». E tiene a dire: «Non bisogna assolutamente ledere la libertà di pensiero. Quando gli Stati, i governi, le istituzioni, vogliono imbrigliare le manifestazioni del pensiero altrui, si sfocia in una pericolosa deriva autoritaria. Quindi è importante garantire la libertà di pensiero a tutti. Ci siamo battuti in Italia contro il disegno di legge Zan perché minacciava proprio questa libertà che è alla base del pensiero occidentale e delle radici dell'Europa. Se diciamo di voler preservare il Natale, la nostra tradizione e la nostra cultura, questo è odio? Per alcuni estremisti di sinistra che purtroppo fanno anche parte del Parlamento europeo, sì. Ma non per tanti e tanti cittadini europei». Sulla stessa linea la collega Simona Baldassare: «L'Ue punta dritta verso il riconoscimento istituzionale dell'identità di genere, incurante dei moltissimi cittadini in tutta Europa che sono contrari a questa violenza ideologica e giuridica. Personalmente, sin dall'inizio di quest'anno sto cercando di accedere i fari in merito al pericolo di un Ddl Zan europeo, che farà rientrare dalla finestra di Bruxelles ciò che, legittimamente, il Parlamento italiano ha accompagnato all'uscio». Conclude quindi: «Noi siamo contro ogni tipo di discriminazione, ma non si può istituire un reato d'opinione per chiunque osi dissentire dal pensiero unico della sinistra. La nostra battaglia non si ferma.

Continueremo a combattere, fuori e dentro il Parlamento, affinché non si faccia dell'ideologia legge».

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